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De Rose: ”Crisi a Rende, ma di identità”

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De Rose: ”Crisi a Rende, ma di identità”

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RENDE – Ancora nell’ultimo Consiglio comunale che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso martedì 23, anziché affrontare questioni importanti e di sicuro interesse per la città come la questione della ricostruzione del ponte sul surdo, le modifiche al regolamento IMU e quelle relative alla tassa di soggiorno, abbiamo dovuto assistere a quello che altro non è stato che la peggiore rappresentazione “teatrale” di un modo di fare  politica  d’altri tempi, e che oggi davvero possiamo definire sprovveduto ed antistorico.Una situazione davvero paradossale. Da una parte, infatti, abbiamo assistito ad una minoranza che improvvisandosi vera opposizione finisce per fare opposizione a se stessa visto che scegliendo in blocco di abbandonare l’aula ha di fatto concorso a far saltare la seduta con il risultato di impedire anche la  discussione sull’ordine del giorno  che prima aveva chiesto ed ottenuto (sulla ricostruzione del ponte Surdo).Dall’altra parte il PD, che pure dovrebbe essere maggioranza della maggioranza, mai i cui consiglieri in gran numero non hanno partecipato al Consiglio comunale, per cui di fatto anche il PD finisce con il fare  opposizione. La fa a se stesso, e così facendo la fa anche al Sindaco, alla coalizione, al tentativo di risanamento dei conti comunali in atto, ma soprattutto fa opposizione agli interessi dei cittadini che attendono e meritano la soluzione dei problemi e l’attuazione del programma di governo che a maggioranza hanno condiviso e votato nel 2011.Noi di Italia dei Valori che eravamo in Consiglio comunale che attendevamo di confrontarci, valutare e concorrere nelle decisioni esponendo come sempre abbiamo fatto il nostro punto di vista, abbiamo assistito inermi ed avviliti, avendo percezione netta ed immediata di come talvolta si possa alimentare un sentimento anti-politico che non distingue più gli uni dagli altri, che etichetta allo stesso modo buoni e cattivi amministratori, che così rinuncia alla Politica vera di cui davvero ci sarebbe urgente bisogno e la confonde con la sua pantomima. Potremmo interrogarci sulle ragioni che possono aver determinato l’assenza di buona parte dei consiglieri del PD, potremmo considerare che l’origine del tutto possa stare nelle pressioni che in questo modo alcuni consiglieri concorrenti “al posto in giunta” esercitano nei confronti del Sindaco chiamato alla sostituzione di un paio di assessori o anche attribuirne le ragioni a più raffinate strategie,  ma a ben vedere non è questo l’interrogativo al quale dobbiamo la risposta più urgente. Personalmente non mi interessa di fare dietrologia mi è sufficiente l’avvilimento che deriva dallo spettacolo al quale ho assistito, se e cosa ci sia dietro è argomento che lascio volentieri ai cronisti.   Quello su cui invece dobbiamo interrogarci è se ci sono le condizioni per cui questa amministrazione prosegua nel suo difficile compito di amministrare una città che è chiamata ad affrontare e possibilmente risolvere problemi vecchi e questioni nuove, oppure no.A questa domanda occorre dare una risposta.  E’ necessario sapere se queste condizioni ci sono ancora, se non ci sono più o sono cambiate allora bisogna dirlo ai cittadini innanzi tutto e poi anche a chi ha diritto di sapere se è ancora possibile continuare a svolgere con serietà e responsabilità il proprio ruolo di consigliere comunale, di maggioranza o minoranza che sia, oppure invece ci si deve rassegnare ad assistere ad una politica che recentemente è assai attenta a predicare bene ma non smette di razzolare male.

 

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