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L’aeroporto della provincia di Cosenza edificato in piena zona alluvionale

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L’aeroporto della provincia di Cosenza edificato in piena zona alluvionale

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aeroporto scalea

Pista d’atterraggio costruita nel letto del fiume Lao in una zona ad alto rischio idraulico.

 

SCALEA (CS) – I lavori procedono a ritmo serrato, nonostante gli scetticismi. Il nuovo aeroporto della provincia di Cosenza costerà oltre cinque milioni di euro, di cui due milioni e centomila euro di fondi pubblici. Un’opera dalla dubbia utilità sicuramente di notevole impatto per l’ambiente circostante. La struttura infatti è stata edificata nel letto del fiume Lao in un terreno soggetto ad alluvioni, definito ad alto rischio idraulico dall’autorità di Bacino della stessa Regione Calabria che ha provveduto al finanziamento dell’opera. L’ente nel redigere la relazione sul progetto aveva in tempi non sospetti fatto notare che l’ubicazione dell’aviosuperficie dalla quale potranno partire aerei merci e voli charter fino a 180 posti potrebbe creare “problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni relativi al patrimonio ambientale”.

 

“L’attuale completamento dell’aviosuperficie di Scalea desta molteplici dubbi, intanto per l’ubicazione insicura e per le violazioni dei vincoli di legge, sempre riscontrabili”. Lo affermano in una nota il deputato M5s Paolo Parentela e il consigliere comunale 5 stelle di Scalea, Renato Bruno, in seguito a una specifica interrogazione a firma del parlamentare, con la quale al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è stato chiesto se in proposito non ritenga urgente avviare un’indagine. “Siamo – proseguono i due esponenti M5s – alle solite, cioè all’impiego molto leggero di risorse europee senza le necessarie verifiche tecniche sull’area del progetto e senza considerazione per l’ambiente, che il palazzo non intende come bene comune. A riguardo l’amministrazione regionale di centrosinistra è in perfetta continuità con la precedente”.

 

“Tali metodi – attaccano i 5 stelle – di gestione del territorio rivelano la mentalità affaristica di un’intera classe politica, la quale scambia il progresso con i cantieri, a prescindere dall’utilità reale delle opere e dal rispetto dell’ambiente. Le storie della vicina statale 18 non hanno insegnato nulla agli amministratori nostrani, che continuano a ignorare la cementificazione selvaggia lungo il percorso, la devastazione del paesaggio e i danni provocati alla costa, peraltro notoriamente inquinata malgrado i silenzi dominanti. Nell’assenza perpetua del Comune di Scalea e della Regione Calabria, il ministro Delrio dovrà fornire risposte rapide, invertendo la prassi di Renzi e codazzo, che in Calabria si riempiono la bocca”.

 

 

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