Comune di Rende dure critiche: “Gli uomini più in vista sono ancora quelli del ‘Principato'”

Dai banchi della minoranza il bilancio di ciò che non è stato fatto in due anni di amministrazione e i legami con il passato. 

 

RENDE – “Preferiamo interrogarci sul presente e confrontarci sul futuro a Rende, ritenendo superfluo e poco costruttivo continuare a rivolgersi al passato per cercare alibi che non servono a niente e nessuno. Quel passato, – scrive in una nota al vetriolo il consigliere di minoranza Massimiliano De Rose di Rende Cambia Rende – rispetto al quale la maggioranza del sindaco Marcello Manna fa finta di essere estranea e definisce imprudentemente “sistema clientelare”, li ricorda consiglieri e assessori. Sono sempre loro, gli uomini più in vista dell’attuale maggioranza e del carrozzone che ci ruota intorno. E’ ormai evidente a molti che l’amministrazione Manna è afflitta da una doppia personalità che si registra quotidianamente senza alcuna consapevolezza o idea compiuta e condivisa né sul passato, né sul presente e di conseguenza nessuna prospettiva di futuro. Il passato l’amministrazione Manna lo cita a giorni alterni. Una volta è la causa di tutti i mali e niente più che un sistema clientelare, il giorno dopo invece lo richiama a “modello ed esempio” nel panorama politico ed amministrativo meridionale.

 

Anche sul presente l’amministrazione Manna appare in uno stato confusionale e dall’entusiasmo dato dall’essere riusciti occasionalmente a rasare un prato o a tappare una buca a fronte di un abbandono del territorio generalizzato, il giorno dopo è dalla stessa maggioranza che arrivano al Sindaco richieste di cambiamento. Qualcosa nella logica del ragionamento dell’amministrazione Manna proprio non torna se per la sua coalizione, Laboratorio Civico a Rende tutto sta andando per il meglio, perché mai è la stessa maggioranza a chiedere un cambio di passo, un rilancio e addiritura una “costituente”? Ma con chi vorrebbe farla oggi la costituente Manna con quali forze politiche, con quali consiglieri? Con quelli che sono stati esponenti di “un modello” o di “un sistema clientelare”? Questo almeno dovrebbe una volta per tutte chiarirlo a se stesso la maggioranza. 

CIO’ CHE NON E’ STATO FATTO A RENDE IN DUE ANNI DI GIUNTA MANNA

 

“Per rispondere poi sullo stato delle cose e sui risultati conseguiti in questi due anni sulla questione Legnochimica basta chiedere alle associazioni del territorio o leggere la relazione finale dei lavori della Commissione speciale per dare la misura dello stato delle cose. Sul centro storico non sarà certo la temporanea e parziale riduzione della Tari o qualche ricorrente dichiarazione di intenti o occasionale iniziativa che può soddisfare l’esigenza di un piano strategico che lo riguardi in ogni ambito e del quale non vi è traccia e non si ha idea ancora dopo due anni. Sulla Rende Servizi è calato un silenzio imbarazzante, immobilismo assoluto pur dopo aver promesso un piano industriale che valesse a mettere in “sicurezza” la società attraverso un più efficiente impiego del personale dipendente, l’ampliamento di compiti e funzioni si da dare una prospettiva non solo di mantenimento dei livelli occupazionali, ma anche un incremento stipendiale, che già inadeguato, è mortificato ulteriormente dal patto di solidarietà. Sull’impresa e sul commercio asse portante dell’economia a Rende dopo la crisi del mattone, non si sono visti interventi di sostegno né un piano che possa contrastare la fuga sempre più probabile verso altri territori più attraenti. Nessun ruolo neanche di impulso e di coordinamento svolto dall’amministrazione comunale, che anzi immagina ed è prossima a proporre aree pedonali, su Viale Principe, dunque, lontano dalle strade dalla piazze del centro della città, dove maggiormente insistono le attività commerciali.

 

L’elenco delle cose che si potevano fare e non sono state fatte in questi due anni è lungo, quello delle promesse non mantenute anche più lungo, la condizione in cui versa la città è evidente. Non so per voi del Laboratorio o della maggioranza, ma per molti rendesi l’impressione è che c’è sia poco di cui vantarsi di questo presente, poco da stare allegri per il futuro. Ad alcuni, anche a quelli come noi che siamo stati critici e severi nel giudizio in alcune fasi, rimane nonostante tutto e resiste ancora l’orgoglio di un passato che ha certamente più luci che ombre e che ci ha consegnato una città con enormi potenzialità da sviluppare per il futuro. Amministrare una città come Rende impone di avere consapevolezza di se della propria storia, delle straordinarie opportunità che abbiamo ereditato dal passato, per evitare che Rende arretri, non perda altro terreno e non sia subalterna di altre realtà e marginale nell’area urbana alla quale questa città porta in dote un patrimonio immenso. Diciamolo con schiettezza e senza imbarazzi una volta per tutti, Rende, nonostante tutto, rimane la migliore chance, la più grande opportunità da cogliere che un Sindaco ed una amministrazione possano sperare di avere almeno a queste latitudini. Il passato a Rende non potrà mai essere un alibi per motivare l’immobilismo, il passato ma è la migliore opportunità per il presente e per il futuro di questa città”.

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