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Ammortizzatori sociali: dopo le violente proteste, sbloccati 100 milioni di euro per saldare mensilità arretrate

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Ammortizzatori sociali: dopo le violente proteste, sbloccati 100 milioni di euro per saldare mensilità arretrate

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Centinaia di lavoratori hanno bloccato ieri l’aeroporto in segno di protesta distruggendo gli schermi elettronici e le sedute presenti nella struttura.

 

LAMEZIA TERME – L’assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione, ha ricevuto ieri una delegazione delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil ed i rappresentanti di alcuni movimenti spontanei dopo la dura protesta attuata nell’aeroporto di Lamezia Terme, dai che attendono diverse mensilità per gli ammortizzatori sociali. L’incontro si è svolto in Prefettura a Catanzaro, dove l’assessore Guccione e al termine del confronto, sentito anche il Ministero del Lavoro, è stato garantito il pagamento di tre mensilità arretrate, mentre altre mensilità saranno liquidate entro la fine di agosto. L’accordo ha indotto i dimostranti a sospendere la protesta.

 

Successivamente il Dipartimento regionale “Lavoro”, in una nota diffusa dall’Ufficio stampa della Giunta, ha provveduto a comunicare che le risorse disponibili per il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, relativamente al 2014, sono 65 milioni di euro ministeriali e 41.865.761,06 di risorse regionali. Con tali somme sarà coperto anche il residuo del 2013. Il Presidente della Regione Mario Oliverio sollecitato dalle lamentele della dirigenza di Sacal a causa della manifestazione in corso all’interno dell’aeroporto ha telefonato al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, relativamente ai pagamenti della mobilità in deroga comunicando di aver reso operativi gli impegni assunti per sbloccare i pagamenti, sia di coloro i quali rientrano nel decreto ministeriale del 2014, sia degli oltre undicimila che, altrimenti, non potrebbero percepire alcuna indennita’ di ammortizzatore in deroga.

 

Intanto a seguito della protesta dei lavoratori all’aeroporto di Lamezia Terme, il presidente della società aeroportuale calabrese (Sacal), Massimo Colosimo, ha dichiarato che “pur comprendendo le ragioni dei lavoratori che hanno il diritto costituzionale di manifestare, sono assolutamente contrario e biasimo fortemente le azioni di protesta che sfociano nella incivilta’ e nella violenza. Impedire l’accesso ai nostri passeggeri in partenza, a cui chiedo scusa per il disagio, distruggere, per puro atto di vandalismo, gli schermi e le sedute presenti in aerostazione non è chiedere giustizia e solidarieta’ ma semplicemente calpestare la liberta’ altrui e recare danno al lavoro di altri lavoratori. Ringrazio le forze dell’ordine e tutti i dipendenti della Sacal – ha concluso Colosimo – che, nonostante i momenti di tensione, hanno comunque assicurato lo svolgimento delle attivita’ aeroportuali”.

 

“Il Governo prenda a cuore le istanze dei percettori di mobilita’ in deroga della Calabria, che nel 2014 hanno ricevuto soltanto le spettanze relative alla mensilita’ di gennaio“. Lo afferma il deputato M5S Paolo Parentela, dopo aver presentato un atto di sindacato ispettivo rivolto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti. “I lavoratori calabresi – aggiunge Parentela – hanno ragione a protestare e chiedere chiarezza, visto che non si comprende il motivo per cui nonostante il governo abbia garantito la disponibilita’ di 55 milioni di euro, tutto sia fermo. Per molti di loro, gli ammortizzatori sociali sono l’unica fonte di reddito per dare da mangiare alle proprie famiglie ed e’ ridicolo che in un Paese come l’Italia nel 2015 si debba protestare per vedere garantiti dei diritti acquisiti”.

 

“Questi ritardi – continua Parentela – non faranno altro che aggravare i costi per lo Stato, visto che produrranno ricorsi da parte di chi ha acquisito il diritto di percepire gli ammortizzatori sociali. Forse se venisse approvata la nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza, per cui abbiamo gia’ rintracciato le coperture finanziarie ricevendo l’ok da parte della ragioneria di stato e che garantirebbe anche un sistema efficace di politiche attive finalizzate al reinserimento occupazionale, tutto cio’ non avverrebbe. Il governo – conclude il parlamentare – dimostra ancora una volta di non tenere alle sorti dei propri cittadini. Il disagio sociale e l’impoverimento del Paese sono sotto gli occhi di tutti e, mentre lo stato sociale viene completamente trascurato dal PD, ci si affretta a discutere in parlamento misure che mai miglioreranno la vita dei cittadini italiani. L’Italia e la Calabria hanno bisogno di misure urgenti e rivoluzionaria, come il reddito di cittadinanza, che possano consentire di intravedere l’uscita da una crisi che sembra non voler finire mai”.

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