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Ultras morto a Torre Alta, la sorella chiarisce: ‘Non è caduto dal balcone’
 
																								
												
												
											COSENZA – Saranno gli esami necroscopici a rivelare la verità sul decesso di Enrico Cava.
L’ultras cosentino sarebbe morto sabato pomeriggio nel tragitto percorso dall’ambulanza per raggiungere l’ospedale dall’Annunziata. A chiarirlo è la sorella la quale intende smentire quanto è stato scritto dai quotidiani nelle scorse ore. ”Mio fratello non è morto perchè è caduto dal balcone, – afferma la ragazza – non si tratta di un suicidio. Probabilmente aveva assunto delle sostanze e voleva allontanarsi da casa. Lo ha fatto scendendo dal balcone, ma non lanciandosi. Non era il suo intento. Si è infatti sorretto alla ringhiera ed ha raggiunto il primo piano senza perdere l’equilibro e, ripeto, non è assolutamente caduto o ha urtato contro i muri ferendosi. Tant’è che ha raggiunto il mezzo del 118 e vi è salito con le proprie gambe. Poi prima di arrivare in ospedale è morto. Dicono che in seguito mentre lo stavano accompagnando in ospedale sia stato colpito da un infarto. Sicuramente avrà avuto i battiti cardiaci accellerati vista la situazione sarà però l’autopsia a spiegarci cosa sia successo”. La salma del quarantenne è stata infatti posta sotto sequestro. Le esequie saranno celebrate al termine degli esami autoptici. La città e il mondo ultras intanto si stringono al dolore della famiglia Cava in segno di solidarietà.
 
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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