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Un laser ultraveloce per la cornea

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Un laser ultraveloce per la cornea

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Velocità di cicatrizzazione, minore astigmatismo finale e migliore acuità visiva. Sono i vantaggi del laser a femtosecondi, un’innovazione nel campo dei trapianti di cornea, un intervento che in Italia viene eseguito ben 5mila volte in un anno. Il nostro è il primo in Europa per la donazione di cornee con 7.246 donatori nel 2011, +8% rispetto ai 6.742 del 2010. Diffusi anche i disturbi più comuni che portano all’intervento: il cheratocono, una irregolarità di curvatura corneale molto frequente nei giovani o l’edema cronico con opacizzazione della cornea, possibile negli anziani sottoposti a intervento di cataratta e leucomi, cioè cicatrici della cornea

I VANTAGGI DELLA LUCE – Lo strumento è un laser a infrarossi, che emette degli impulsi ultra corti di durata infinitesimale, nell’ambito dei femtosecondi. La “luce” viene localizzato nello spessore della cornea, sezionando soltanto il tessuto calcolato, creando tagli con una forma e ad una profondità predeterminata. “L’uso di questo laser – spiega Aldo Fronterrè, specialista di Chirurgia corneale a Milano e Pavia, giàPrimario di Chirurgia Oculistica presso la fondazione ‘S. Maugeri’- permette di migliorare la precisione e la sicurezza negli interventi con un ottimale adattamento fra donatore e ricevente. Queste caratteristiche permettono una cicatrizzazione migliore e più veloce, quindi un ridotto astigmatismo e una ripresa visiva più rapida”.  

RIPRESA PIU’ RAPIDA – Tra i vantaggi c’è anche la velocità nella “guarigione”. Le suture sono asportate dopo 6 mesi contro i 12 mesi della tecnica tradizionale e nel giro di qualche settimana c’è la ripresa visiva. “Le tecniche del passato lasciavano spazio a possibili danni alle strutture intraoculari, tagli incompleti, obliqui, di forma non regolare e soprattutto non perfetta coincidenza della forma del taglio fra donatore e ricevente” e i rischi legati alle tecniche del passato, aggiunge Fronterrè “possono compromettere la regolaritù della giunzione fra donatore e ricevente determinando un astigmatismo elevato o irregolare che influenzerà negativamente il risultato visivo finale”.

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