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Fumo e gioco d’azzardo fra minori
 
																								
												
												
											Un’inchiesta dell’Adnkronos Salute ha rivelato che a Roma 9 tabaccai su 10 vendono sigarette a minorenni. Interrogato, il ministro ha annunciato più controlli.
ll ministro della Salute Renato Balduzzi, commentando alcune delle misure contenute nel decreto legge approvato venerdì scorso e trasmesso al Quirinale dove sarà ora sottoposto all’attenzione del Presidente della Repubblica, si è soffermato sulla drammaticità dei dati riguardanti il fenomeno del fumo e quello del gioco d’azzardo, soprattutto in relazione al mondo dei giovani:
“C’è una rinnovata attenzione alla necessità di contrastare il tabagismo e in particolare di contrastare la diffusione del fumo tra i minori, perché gli studi confermano che per quanto riguarda il fumo l’importante è non cominciare”.
Si tratta di un male da estirpare e Balduzzi sottolinea l’impegno del governo in questo senso:
“Nonostante sia stato fatto molto, nel nostro Paese c’è una situazione che dà preoccupazione soprattutto per quel che riguarda i giovani e noi continuiamo nel contrasto. Certo si poteva mettere qualcosa di più ma quel che c’è è già importante”.
ministro ha annunciato quindi l’inasprimento dei controlli per impedire la vendita delle sigarette ai minorenni da parte dei tabaccai e di quelli per prevenire che i giovani vengano attirati nella trappola del gioco d’azzardo. Il decreto prevede infatti “una pianificazione di almeno 5 mila controlli all’anno” sulle slot-machine e le sale giochi.
“E’ un inizio di attenzione in un settore – ha specificato Balduzzi – che in precedenza non era disciplinato secondo quella che ora è una delle preoccupazioni dominanti: interrompere il trend di ascesa del gioco d’azzardo patologico e rappresentare la necessità di non far diventare il gioco, che è una componente naturale dell’esperienza umana, una disgrazia”.
Il ministro ha confidato poi ai giornalisti di sperare che il decreto, di cui è abbastanza soddisfatto, non venga stravolto in Parlamento, ma piuttosto migliorato laddove ve ne fosse bisogno:
“Io ho manifestato fin dall’inizio un’attenzione forte al confronto parlamentare. E’ bene che i due rami del Parlamento, in una materia così delicata, abbiano la possibilità di esprimere fino in fondo una valutazione, dentro, naturalmente, quello che è il senso profondo del decreto che è la conseguenza e il completamento della spending review e che ha come filo conduttore la trasparenza per una migliore tutela della salute. Entro questi limiti penso che la conversione in legge possa portare miglioramenti”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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