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Torrone di Bagnara è il primo Igp italiano riconosciuto dall’Unione Europea
 
																								
												
												
											BAGNARA (RC) – A Natale 2014, il Torrone di Bagnara, potrà legittimamente fregiarsi, per la prima volta in Italia, del marchio di Indicazione geografica protetta (Igp), rilasciato dall’Unione europea.
Il progetto per ottenere l’Igp è stato avviato nel 2004 con la costituzione, nella cittadina tirrenica del reggino, dell’ “Associazione tra i produttori di torrone”. Inizialmente le imprese avevano proposto la tutela per tre differenti tipologie di prodotto: martiniana, torrefatto glassato e bianco glassato. Il Ministero, però, non ha valutato positivamente la possibilità di fare rientrare differenti tipologie. Il prodotto, ha stabilito, deve essere unico. Gli artefici del progetto si sono attivati per riscrivere tutta la documentazione richiesta (disciplinare, relazioni tecniche, economiche, storiche sul legame del prodotto con il territorio, la valenza economica, la tipicità che contraddistingue quel torrone da qualsiasi altro torrone prodotto in Italia ed all’estero), proponendo un prodotto “unico” declinabile in due varianti, martiniana e torrefatto. Nel novembre del 2012, quindi, si è svolta la pubblica audizione alla quale hanno fatto seguito la tutela provvisoria del prodotto (con un decreto del dicembre 2013) e la conclusione dell’iter amministrativo per l’apposizione del bollino Igp.
“Con l’Igp, il Torrone di Bagnara, il primo in Italia ad ottenere il bollino dell’Ue – ha detto il presidente della Camera di commercio di Reggio, Dattola – accresce definitivamente la propria riconoscibilità a livello nazionale ed internazionale. Al tempo stesso il consumatore potrà contare sulla massima garanzia di qualità del prodotto che acquista. Il lavoro di squadra e l’unità di intenti hanno consentito di ottenere un risultato che è una vittoria per l’intero territorio provinciale”. La produzione di torrone, concentrata perlopiù nel periodo natalizio, è dal punto di vista economico, una fonte di reddito importante. Complessivamente coinvolge poco più di una decina, tra laboratori di pasticceria e piccole attività a carattere ‘industriale’, con una occupazione significativa per l’economia locale, particolarmente nel periodo prenatalizio. In gran parte la produzione è destinata al mercato locale anche se aumenta la quota di torrone destinata alle città del centro e nord Italia, nonché ai mercati esteri, soprattutto laddove è forte la presenza di immigrati calabresi, in Europa, Stati Uniti e Canada.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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