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Caso Gentile: bavaglio alla stampa e alla “Gente”
Continua a far discutere la nomina di Antonio Gentile a sottosegretario del Governo Renzi.
Se è vero che il senatore, in maniera diretta non ha minacciato ne chiesto nulla a nessuno, come afferma, farebbe bene a querelare Umberto De Rose, per essersi “appropriato” di sue “presunte” dichiarazioni. In ogni caso, anche se così fosse, è impegno morale quello di lasciare l’incarico, così come lo è per Renzi. Ma, i giochi della politica sono questi: Scopelliti che insiste e Alfano che si sente “ricattato” da quella valanga di voti che “controllano” i Gentile. Anche il presidente dell’antimafia Rosy Bindi ha chiesto l’allontanamento di Gentile dal Governo. Intanto numerosi direttori di quotidiani nazionali intervengono sull’accaduto come riporta “Il Fatto”: “da Ferruccio de Bortoli del Corriere della Sera a Ezio Mauro di Repubblica, da Roberto Napoletano del Sole 24ore a Mario Calabresi della Stampa, fino a Enrico Mentana del Tg La7, invitano in coro Renzi a rimuovere questa macchia. Ezio Mauro “Fare del giornalismo libero in Calabria è più complicato che altrove. Quando si fa riferimento al potere che Gentile acquisterà diventando sottosegretario, c’è tutta un’aura di intimidazione, di minaccia vera e propria che configura un vero e proprio attacco alla libertà di stampa. Ferruccio de Bortoli ”La nomina del sottosegretario Gentile è uno schiaffo a tutto il mondo dei giornali, un pessimo segnale per la Calabria e per l’Italia, un comportamento di estrema gravità e di scarso gusto. Enrico Mentana “Mi rifiuto di pensare che Renzi sapesse che stava per nominare sottosegretario uno che aveva appena fatto una cosa simile. Roberto Napoletano – “Il gesto dello stampatore che dopo tante pressioni non fa uscire il giornale con la notizia sgradita sembra un urlo che viene da un altro mondo. Mario Calabresi ”Come minimo la nomina di Gentile è inopportuna”. Tutto questo è abbastanza grave.
Ma, permettetemi, la cosa più grave è il riferimento, nella telefonata di De Rose a Citrigno alla possibilità dei Gentile di intervenire sulla “Gente”. Così De Rose: “Si crea un clima di distensione. Non dico che vanno dalla gente a dirgli: “non fate niente a Citrigno” ma, sicuramente non vanno dalla gente a dirgli: “fate ancora a menare per ammazzare ancora di più a Citrigno”. La risposta di Citrigno: “Ma tu dici al Tribunale?”. Ecco De Rose: “No. Dovunque Alfrè. Dovunque Alfrè. Dovunque… al tribunale per dire. Io dico dovunque” … “E va dalla gente e dice: “fermatevi bloccate tutto non fate niente a Citrigno”. Ma sicuramente se fai questo… gli viene l’obbligo morale, civile, umano … non può andare da un altro e dire: “fategli male a Citrigno”. Ora la considerazione è naturale. Se attacco alla libertà di stampa c’è stato, non meno grave è l’attacco alla “Gente” che adesso dovrebbe far sentire la sua voce. La Bindi, oltre alla giusta richiesta di mandare a casa Gentile, dovrebbe chiedere chiarezza perché se così fosse il “bavaglio” non è stato messo solo alla stampa. Tutto questo presupposto che Gentile non ha mai telefonato a nessuno.
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