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Triplice omicidio a Cassano, indaga anche la Dda di Catanzaro
CASSANO JONIO (CS) – La Dda di Catanzaro ha aperto un fasciolo di indagini sul triplice omicidio di Giuseppe Iannicelli, di 52 anni, del nipotino di 3 anni e della compagna Ibtissam Touss , di 27.
La Dda è intervenuta ipotizzando che il triplice omicidio, anche per le modalità efferate, s’inquadri nell’ambito della criminalità organizzata mentre le indagini urgenti vengono condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Castrovillari. L’ipotesi è che l’omicidio sia opera della criminalità organizzata che gestisce traffici di droga. Gli investigatori, nel corso della notte, hanno sentito familiari e conoscenti di Iannicelli, al fine di ricostruire i suoi spostamenti e di capire se avesse avuto qualche contrasto. Dalle prime indagini dei medici legali è emerso che la macchina nella quale si trovavano le tre vittime, ha bruciato per diverse ore, consumando completamente i corpi, rendendo addirittura complicato individuare quanti fossero i cadaveri nell’auto. In merito al fatto di sangue di Cassano è intervenuto anche il procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo: “Nella zona della Sibaritide – ha detto – c’è una criminalità organizzata sanguinaria che non fa sconti a nessuno e che, probabilmente, non si è fermata nemmeno davanti ad un bambino di tre anni”. “Quello accaduto a Cassano – ha aggiunto il procuratore Lombardo – è un fatto crudele che desta allarme sociale. In quella zona le cosche, nonostante i duri colpi inferti dallo Stato, continuano a seminare terrore e morte”.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica
A seguito del triplice omicidio è stato deciso di intensificare l’azione di controllo del territorio in forte sinergia tra tutte le forze dell’ordine per “riaffermare la presenza dello Stato nell’area della sibaritide”. La decisione è arrivata al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, dopo il triplice omicidio di Cassano allo Jonio. Alla riunione del comitato hanno partecipato anche il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, ed il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso. Il Comitato, dopo avere espresso parole di “ferma condanna per il gravissimo fatto di sangue avvenuto nelle campagne di contrada Fiego di Cassano, che ha visto tra le vittime, barbaramente uccise, un bambino di appena tre anni, ha stabilito, tra l’altro, d’intensificare l’azione di controllo del territorio comunale con il concorso di tutte le forze dell’ordine”. “Da tutti i presenti – conclude la nota – è stata espressa la forte volontà di operare sinergicamente, secondo le rispettive competenze, affinchè l’azione condivisa sia finalizzata a riaffermare la presenza dello Stato in quel territorio”. Il sindaco, Gianni Papasso, ha anche convocato d’urgenza una riunione aperta del Consiglio comunale per stasera alle 19.
La monetina da 50 centesimi
Vendetta, movente passionale, regolamento di conti nell’ambito del traffico di stupefacenti. A queste e altre ipotesi lavora la procura della Repubblica di Castrovillari che in stretta collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro indaga sulla mattanza di Cassano all’Jonio. Sul cofano dell’auto i killer hanno abbandonato una moneta da 50 centesimi che fa pensare a un’esecuzione legata a ragioni di denaro; magari una partita di droga non pagata. L’ispezione cadaverica, resa difficile dalla condizione dei corpi, non ha appurato sui resti tracce che permettano di ipotizzare che i corpi, fossero stati legati prima di essere carbonizzati.

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