Adescano ragazzine sui social network, al via l’udienza preliminare

COSENZA – Prima si fingevano amici, anche cortesi e cordiali, ma il loro obiettivo era quello di poter consumare rapporti sessuali con le vittime.

Si è svolta ieri al Tribunale di Cosenza, l’udienza preliminare a carico di cinque soggetti accusati di aver adescato due ragazzine minorenni tramite Facebook e Badoo, con l’obiettivo di avere rapporti sessuali. Diversi gli episodi contestati agli indagati, tutti del Cosentino, e diversi i messaggi a sfondo sessuale scambiati sui social network. Le due bambine vittime delle attenzioni degli orchi, hanno solo dodici e tredici anni. I principali indagati sono Antonio Scaglione, imprenditore di 42 anni, e Luigi Caruso, di 41, commerciante. Le altre tre persone sono N.B. e C.R. di 22 anni, e G.N. di 21. Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, sono di abusi sessuali su minori di quattordici anni. I presunti pedofili davano appuntamento alle giovani il sabato pomeriggio al fast food del centro commerciale di Rende piuttosto che su corso Mazzini. Le bambine raccontavano agli ignari genitori di incontrare gli amichetti di scuola e, invece, avevano appuntamento con quegli uomini che le facevano salire sulle loro auto e poi le portavano nell’area industriale di contrada Lecco o al Parco Robinson di Rende piuttosto che nel parcheggio sotterraneo della stazione ferroviaria di Vaglio Lise. In quei luoghi, rubavano la loro innocenza.  Sarebbe stato il papà di una delle vittime a presentarsi in lacrime alla polizia raccontando che la sorella più grande della vittima, aveva scoperto per caso sul pc una chat rimasta aperta mentre la madre dell’altra minore, ha svelato un particolare inquietante: «Mia figlia riceve tantissimi messaggi da gente sconosciuta e dal contenuto anomalo».