Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Il ladro-ragazzino “folgorato” dalla Fede

Archivio Storico News

Il ladro-ragazzino “folgorato” dalla Fede

Pubblicato

il

COSENZA – Questioni di fede. Nel Signore e nell’Arma. Dietro il ritrovamento della Corona della Madonna del Rosario, non c’è stata una

brillante attività info-investigativa dei carabinieri della stazione di Cosenza Principale, coordinati dal luogotenente Cosimo Saponangelo, e supportata anche dai militari dell’Arma della stazione di Cosenza Nord, diretti dal luogotenente Francesco Parisi, ma c’è stata anche la collettiva partecipazione dei fedeli della chiesa di San Domenico che, devoti della Santa Vergine, hanno smesso per un attimo di stringere nelle mani coroncine e rosari e più che pregare, si sono dati da fare per “sponsorizzare”, attraverso il più classico passaparola il ritrovamento della corona. Ed è stato proprio il passaparola, entrato nelle viuzze più strette del centro storico, a spingere l’autore del furto, a pentirsi del suo gesto sacrilego. Il ragazzino, sospettano gli inquirenti, la Corona (lo ricordiamo realizzata in argento da un cesalletatore della scuola napoletana dell’800, ndr) l’aveva rubata per ricavarci un bel pò di quattrini, “rifilandola” a qualche ricettatore con “agganci” tra i collezionisti e gli amanti di oggetti sacri di valore. Forse a far saltare i suoi piani, è stato proprio un atto di fede. Forse s’è reso conto di aver fatto qualcosa di molto più grande di lui. Ed è stato, proprio l’essersi reso conto del suo gesto sconsiderato, o, più verosimilmente, la paura di essere alla fine scoperto, che l’ha indotto a pentirsi. L’ha fatto “delegando” una confessione piena ad un suo parente. E’ stato il congiunto del ragazzo, infatti, a presentarsi dai carabinieri e raccontare tutto. I militari dell’Arma, intanto, attraverso l’intensa attività d’intelligence dei due luogotenenti, Saponangelo e Parisi appunto, dotati di grande fiuto investigativo e profondi conoscitori di tutte le realtà di micro e macro delinquenza nel cuore del centro storico, erano riusciti a circoscrivere il cerchio dei sospettati, finendo per “calcorare” nella lista anche il minorenne e persone a lui vicine. Il pentimento del Lupin con al faccia da bambino e l’aspirazione da delinquente incallito, ha velocizzato le cose. Con il suo gesto, spontaneo, il ragazzino s’è anche evitato un bel guaio con la giustizia.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA