Area Urbana
Emergenza sanitaria, l’urlo di Cosenza “ora basta, trovate soluzioni”
Oltre duecento persone in piazza Cappello con striscioni e cori contro il commissariamento della sanità e per chiedere al ministro della Salute di venire in Calabria
COSENZA – A rompere il torpore della città di Cosenza, questo pomeriggio ci hanno pensato un gruppo di cittadini “armati” di tamburi, campanacci, coperchi e mestoli. Un frastuono civile per richiamare l’attenzione del governo sull’emergenza sanitaria che sta vivendo la Calabria.
“Tutti sono responsabili di questa mala sanità. Siamo qui per dire basta – ha detto un cittadino nel prendere la parola – e per chiedere una soluzione immediata”. Sono oltre duecento persone in sit-in a piazza Cappello, nei pressi dell’ospedale dell’Annunziata a Cosenza, per chiedere di “smettere di dare in mano ai privati la gestione della sanità pubblica, riaprire gli ospedali che sono stati chiusi e sbloccare il turn over assumendo medici e infermieri”.
Striscioni e cori contro il commissariamento della sanità è una voce unica per chiedere al ministro della Salute Roberto Speranza di scendere in Calabria, come hanno già fatto diversi parlamentari calabresi, e in particolare a Cosenza “per ascoltare le nostre richieste e rendersi conto di quello che accade quotidianamente nei nostri ospedali”. I cittadini si sono poi disposti in corteo con un cordone rosso per distanziarsi da piazza Cappello e hanno raggiunto l’ingresso del Pronto soccorso, per abbracciare idealmente gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale. Il corteo di manifestanti si è poi fermato di fronte l’Asp di Cosenza dove prosegue l’occupazione da parte di una decina di componenti del comitato ‘Cittadini e cittadine calabresi per la sanità pubblica’.
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