Il segretario-questore dell’Assemblea regionale: “un Ente pubblico con un totale di debito pari a 547 milioni, con contratti verso i fornitori continuamente in proroga, con una produzione in calo, con mancanza di personale e con pignoramenti pari a 102 milioni di euro non può essere in grado di gestire la sanità in modo efficiente”
COSENZA – “L’organizzazione Sanitaria in Provincia di Cosenza è al collasso. Oltre 547 milioni di debiti. È vergognoso”. È così che interviene Graziano Di Natale (IriC), segretario-questore dell’Assemblea regionale durante la Commissione di Vigilanza del consiglio regionale convocata per la giornata di oggi 28 settembre. Tra i punti all’ordine del giorno: l’audizione in merito alla situazione finanziaria ed amministrativo – gestionale dell’ASP di Reggio Calabria e dell‘ASP di Cosenza. “Ringrazio – afferma Di Natale – preliminarmente la dott.ssa Bettelini per la sua presenza, e i suoi collaboratori per quanto quotidianamente stanno facendo. Ho ascoltato con attenzione la relazione introduttiva e mi dispiace dirlo che il quadro, relativo alla situazione finanziaria, è davvero devastante. Ancor più drammatico – continua – è il fatto che in una azienda pubblica non si riescano ad approvare i bilanci per più anni consecutivi 2018/2019.
C’è un altro aspetto che voglio sottolineare – prosegue il consigliere regionale – ed è quello che tutta questa storia produce un deficit nei servizi che dobbiamo dare alle popolazione. E questo non ce lo possiamo permettere. Non si può continuare a gestire la cosa pubblica in questo modo, penso solo ai 360 milioni di debiti verso i fornitori. Bisogna assolutamente trovare una soluzione – conclude – e ognuno di noi deve fare il proprio dovere. Un Ente pubblico con un totale di debito pari a 547 milioni, con contratti verso i fornitori continuamente in proroga, con una produzione in calo, con mancanza di personale e con pignoramenti pari a 102 milioni di euro non può essere in grado di gestire la sanità in modo efficiente. È arrivato il momento di denunciare pubblicamente questo stato di cose che comporta disservizi verso i nostri cittadini. Nelle prossime settimane girerò personalmente negli ospedali della nostra provincia perché difronte la salute non intendo fare sconti a nessuno”.
Caputo: «Situazione debiti Asp di Cosenza è insostenibile»
“Serve che la politica, la maggioranza così come la minoranza, senza dimenticare il management sanitario abbiano uno scatto d’orgoglio ed affrontino senza tralasciare nessun aspetto la situazione disastrosa in cui si trovano i conti dell’Asp di Cosenza. La disponibilità della dottoressa Cinzia Betellini con il suo intervento nella Commissione Vigilanza della Regione Calabria è un auspicio affinché tutto questo si realizzi”. È quanto affermato dal consigliere regionale Pierluigi Caputo (Santelli Presidente) nel corso della riunione della commissione consiliare presieduta da Domenico Giannetta e alla quale hanno partecipato il Commissario dell’Asp di Cosenza ed il dirigente dell’ Ufficio Bilancio Nicola Mastrota. “Quanto riferito dal commissario e dal dirigente per quanto riguarda il bilancio – aggiunge Caputo – è preoccupate . Il debito è pari 547 milioni di euro con 102 milioni di pignoramenti e i bilanci consuntivi del 2018 e 2019 che non sono stati ancora approvati. A questo, mi preme sottolineare, come ci siano anche i costi dei fitti passivi che nella sola città di Cosenza sfiorano il milione di euro.
È chiaro che la situazione allo stato attuale non è più sostenibile e che serve risolvere il problema ed evitare che per l’approvazione dei bilanci si arrivi ad evitare il commissariamento del commissariamento”. Per il consigliere regionale Pierluigi Caputo: “Serve fronteggiare la situazione in primis approvando il piano del fabbisogno del personale. Solo sbloccando le graduatorie e deliberando assunzioni consentiremo l’erogazione di servizi essenziali e sosterremo l’intero comparto sanitario. Anche perché, l’emigrazione sanitaria rappresenta una voce di deficit del nostro bilancio – conclude Caputo – che dobbiamo azzerare non solo per il bene della nostra azienda sanitaria ma per i malati costretti ad estenuanti viaggi della speranza”.