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Rende, progetto sperimentale contro il cyberbullismo nelle scuole medie

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Rende, progetto sperimentale contro il cyberbullismo nelle scuole medie

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Un progetto pilota che mira alla costruzione di una rete tra istituzioni, scuola e famiglie: questo l’intento dell’assessorato alla pubblica istruzione di Rende che ha illustrato ieri nel corso di un incontro all’IIS Cosentino “Consapevolmente in rete”.

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RENDE (CS) – “L’uso consapevole della rete – ha affermato l’assessore Marinella Castiglione – parte dall’individuazione di buone prassi. Bisogna partire dell‘educazione al rispetto contrastando le discriminazioni con un’azione sistemica. Per questo ci prefissiamo di educare acquisendo una maggiore consapevolezza di se stessi”. D
opo i saluti della dirigente Concetta Nicoletti che ha sottolineato come sia necessario costruire una crescita serena dei ragazzi, la professoressa dell’Unical Angela Costabile ha illustrato le linee guida del progetto pilota contro il cyberbullismo che interesserà le scuole secondarie di primo grado. Dal 2016 al 2018 le denunce alla polizia postale con vittime sotto i 13 anni sono più che raddoppiate. Nel 2018 le denunce alla polizia postale per reati connessi al cyberbullismo a danno di minori sono cresciute del 65%, passando dalle 235 del 2016 alle 388 del 2018: per la maggior parte riguardano minacce, ingiurie e molestie. Le segnalazioni sono però molte di più poiché la polizia postale, all’inizio, cerca sempre di risolvere il problema con azioni di responsabilizzazione degli autori (spesso minori) e delle famiglie.

 

“Abbiamo scelto di partire dalle prime classi”, ha dichiarato la docente di psicologia dell’educazione e dello sviluppo, “perché a undici anni si inizia con le prime ribellioni e i primi esperimenti di autonomia. Il nostro sarà un approccio strutturale e innovativo: si lavorerà non sulla emergenza e, per la prima volta, metteremo insieme insegnanti e genitori. Cercheremo di contrastare il disimpegno morale che contraddistingue i rapporti e le interazioni sociali costruendo un percorso di relazioni positive che mirino alla delineazione dell’identità dei ragazzi”. Dopo l’intervento dell’avvocato Luca Muglia, a capo del laboratorio di neuroscienze dell’Unione Nazionale Camere Minorili che ha parlato dell’importanza di educare i giovani studenti al pensiero critico, ha concluso i lavori il responsabile della sezione della polizia postale di Cosenza, Fabio Ferraro. Il dirigente di pubblica sicurezza ha illustrato i pericoli del web e la rapidità di diffusione dei dati sensibili nella rete.

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