Cosenza
Cosenza, citata in giudizio per minacce, ma è uno scambio di identità
 
																								
												
												
											Stesso nome e cognome, giorno e mese di nascita ma l’anno è diverso. Un errore burocratico che è costato un processo ad una donna
COSENZA – E’ la storia seppur breve, ma piena di ansia, di una donna C.C., finita in Tribunale davanti ad un giudice senza sapere il perchè. C’è anche da aggiungere che l’imputata – vittima – ha dovuto pagare la parcella all’avvocato per risolvere un “guazzabuglio” che non gli apparteneva. Per un mero errore da parte dell’ufficio anagrafe si è vista recapitare a casa una citazione in giudizio unitamente al verbale di udienza.
Il legale, l’avvocato Ugo Le Donne è riuscito a trovare l’errore e a dimostrarlo davanti al giudice ottenendo l’assoluzione dell’imputata – vittima -. In pratica esaminando la documentazione si è riscontrato che la donna e l’omonima hanno lo stesso nome e cognome, lo stesso giorno e mese di nascita, ma non l’anno di nascita. Il problema sorge dalla cancelleria del Tribunale che chiede all’ufficio anagrafe di Cosenza di indicare la residenza dell’imputata. E’ stata fornita dunque la residenza della signora omonima, ma con la data diversa.
La difesa ha provato in udienza la diversità del soggetto denunciato, non solo facendo acquisire l’anno di nascita diverso tra le due donne, ma producendo anche un certificato storico di residenza da cui si è evinto che la signora a cui era stato notificato il decreto a giudizio, non aveva mai abitato nella via indicata alla fissazione dell’udienza.
Il giudice di Pace, Messina, ha accolto la tesi della difesa assolvendo l’imputata
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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