Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Cosenza, più di una nuova gola profonda si affaccia in città: 13 anni di galera sono troppi

Cosenza

Cosenza, più di una nuova gola profonda si affaccia in città: 13 anni di galera sono troppi

Pubblicato

il

La notizia circola insistentemente da ieri pomeriggio. Nei giorni scorsi nei corridoi più volte sono stati visti parlare magistrati locali con Camillo Falvo, sostituto procuratore della Distrettuale di Catanzaro. Da indiscrezioni sembra che i figli del nuovo pentito siano già stati portati via. In realtà ad abbracciare “la nuova vita” ci sarebbe anche la compagna di quest’ultimo

 

COSENZA – Il carcere oggi fa proprio paura a tutti, così sembrerebbe, considerato che la notizia che circola insistentemente non lascerebbe dubbi sui due nuovi pentiti cosentini legati da vincolo sentimentale ed entrambi condannati rispettivamente a 13 anni e 4 mesi e 10 anni di carcere, con sentenza definitiva degli Ermellini lo scorso 30 ottobre, nel processo che li vide “i capi” dell’organizzazione dedita allo spaccio di droga nel centro storico bruzio. Il papà del pentito e uno dei boss del clan degli zingari, ha all’attivo due condanne pesantissime da scontare che vanno oltre i 25 anni. Il figlio invece, oggi 42enne secondo voci indiscrete avrebbe deciso di cantare. Insieme a lui anche la compagna, oggi 38enne, e attualmente detenuta nel carcere di Viggiano. A tremare, dunque, sarebbero rimasti alcuni familiari…e non solo; perchè il boss dell’organizzazione dello spaccio di droga nel centro storico potrebbe ricondurre a quel filo sottile che lega Cosenza a Cassano, fonte di rifornimento della polvere bianca.

Una notizia che ha lasciato di stucco parecchia gente dell'”ambiente”, mentre, se davvero corrispondesse al vero, per come in queste ore continuano a correre le voci, la Procura avrebbe realizzato un altro “colpaccio” che aprirebbe una nuova e consistente via di informazioni verso il territorio cassanese, con uno scacco matto al mondo della droga: molti dovranno far perdere le tracce di corsa.

La coppia fu arrestata nel 2015 e ritenuta secondo le indagini di allora, a capo di “un’associazione a delinquere che collabora con l’organizzazione di Cassano allo Jonio per il commercio di armi, eroina, cocaina, hashish e marijuana. La capillare presenza tra i vicoli di Cosenza Vecchia era garantita grazie ad un piccolissimo esercito di pusher pagati, secondo gli inquirenti, mensilmente con ‘stipendi’ di circa 400/500 euro”.

Tra gli associati – indagati nell’operazione condotta dalla polizia c’erano anche tre attuali collaboratori di giustizia, De Rose, Noblea e Paura quest’ultimo rappresentava il “braccio”, ovvero “il motore organizzativo e operativo” insieme alla rispettiva compagna, che non attesero la condanna alla galera, ma preferirono collaborare fin da subito per usufruire delle “circostanze attenuanti” in fase processuale. Circostanze che non furono concesse dal collegio giudicante.

Nelle prossime ore daremo tutti gli aggiornamenti, nomi compresi, anche se i fatti parlano da soli. Di certo sembra che Cosenza sia prima in classifica per “sfornare” il numero maggiore di collaboratori di giustizia

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA