Area Urbana
Caso ‘Fermi’, Flc-Cgil: “Quel magistrato non può giudicare la dirigente”
Assalone e Gaudio: “La figlia del magistrato frequenta il liceo. Crediamo che sarebbe compromessa ogni obiettività di valutazione”.
COSENZA – La Flc-Cgil torna ad occuparsi del caso ‘Fermi’. “Abbiamo appreso – riporta una nota firmata da Pino Assalone e Ciccio Gaudio – dell’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Molinari ed altri dieci senatori (leggi qui). Nella prima parte si ricordano alcuni dei tantissimi episodi che in questi lunghi cinque anni, quelli della triste ‘era Bilotta’, come Flc-Cgil abbiamo sempre denunciato a chi di competenza e pubblicamente, in quanto lesivi della democrazia, dei diritti dei lavoratori e della stessa idea di scuola pubblica. Spesso – continua la nota – siamo stati tacciati come coloro che si affrettavano a dare valutazioni troppo rapide e preconcette, senza considerare invece che i nostri interventi, supportati sempre da elementi cogenti, andavano nella direzione di salvaguardare gli alunni, le famiglie, i docenti ed il personale Ata del liceo ‘Fermi’ di Cosenza”.
“La seconda parte dell’interrogazione – entrano nel dettaglio Assalone e Gaudio – ci lascia attoniti. E lascia senza parole una intera comunità sociale. Il magistrato che dovrebbe giudicare del ricorso presentato dalla dirigente avverso il decreto di pensionamento avrebbe una figlia che frequenterebbe il liceo Scientifico ‘Fermi’! Crediamo, se ciò fosse vero, che sarebbe compromessa ogni obiettività di valutazione essendo la dirigente, tra le altre cose, a presiedere il consiglio di classe dove si decidono la promozione ed i voti degli studenti. Si pensi che, per gli Esami di Stato in corso di svolgimento in questi giorni, i commissari hanno l’obbligo di dichiarare di non avere rapporti di parentela fino al quarto grado con gli esaminandi. Ci auguriamo – conclude la nota – che al più presto una situazione così controversa possa essere definitivamente chiarita, non solo dalla interrogazione parlamentare ma anche da parte di chi è fortemente impegnato a fare della giustizia un baluardo di democrazia e di trasparenza. E soprattutto auspichiamo che dall’anno prossimo la comunità del ‘Fermi’ possa riacquistare quella giusta serenità che non vive ormai da ben da cinque anni”.
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