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“Magorno inadeguato, Guglielmelli per ora resti”

Area Urbana

“Magorno inadeguato, Guglielmelli per ora resti”

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Guglielmelli

Lettera dell’ex esponente della direzione regionale e provinciale dei Ds Antonello Anzani sulla disfatta del Pd a Cosenza: “L’epoca dei portaborse è finita”.
 

COSENZA –  “Ci sono momenti in cui anche il più restio degli eremiti si carica sulle spalle il suo fardello di responsabilità e discende a valle. Questo è uno di quei momenti. Questo è quello che invito a fare ai tanti che come me hanno, ad un certo punto della vita e colpevolmente, deciso di stare alla finestra. La decisione era non senza motivo, ma oggi appare sciagurata e stupida. La ormai archiviata tornata elettorale ha evidenziato quello che oramai solo gli ignavi e chi è in malafede si rifiuta di vedere. La fine di un’epoca. L’epoca degli approssimatori, dei portaborse che altra difesa non trovano che urlare all’antipolitica per giustificare i propri limiti e la propria deficienza politica.

Riguardo ciò che è accaduto a Cosenza, ancorché preannunciato in modo tale che solo quegli ignavi e in malafede di prima hanno potuto volutamente ignorare, per un loro probabile specifico tornaconto. Non che non si siano accorti di ch epiega stessero prendendo gli eventi, non che lo abbiano sottovalutato, ma ancora una volta hanno sperato ed auspicato che un piccolo gioco di prestigio, quello delle tre carte fatto agli angoli delle strade, avrebbe consentito di proseguire il loro predominio sterile e autoreferenziale (oltre che remunerativo). Ora che il disastro è fatto e sotto gli occhi di tutti sono lesti a gridare il nome del colpevole, a suggerire ricette risolutive che li vedono ovviamente protagonisti e promotori. Come affidare al terremoto la gestione del dopo terremoto.

Quindi i promotori e i protagonisti primi del disastro divengono i taumaturghi illuminati da divina provvidenza e l’inadeguato Magorno si erge a giudice e carnefice nella speranza di nascondere le proprie responsabilità, la propria inadeguatezza politica, la propria insufficienza intellettuale e la miseria dimostrata nella visione strategica, occupato come è (suppongo) a proteggere quello scranno fortunosamente ritrovatosi sotto le terga.

La ricetta suggerita è quella di affidare ad un perdente Guccione, nella veste di agnello sacrificale, la ricostruzione del partito a Cosenza, prima come organizzatore maximum di un fantomatico congresso straordinario, dimenticando che il partito ha rinviato la stagione dei congressi successivamente al referendum autunnale, poi come commissario della federazione provinciale di Cosenza. Sacrificando alla propria inadeguatezza ed alla debolezza di Guccione il povero Guglielmelli, che sarebbe così l’unico a pagare per il “disastro Cosenza” nel quale, è evidente anche alle pietre ed agli uccelli del cielo, che il povero Gugliemelli contava quanto il fantomatico due di picche, stretto com’era fra tanti “pezzi da novanta (rif. Il Padrino) e nonostante nella provincia, a quanto pare, il partito non abbia registrato lo stesso rovinoso risultato.

Certamente non è un partito in salute, ma la colpa non può cadere su di una persona sola. Certamente occorre un’azione fortemente innovativa e un’iniziativa capace di rilanciare idee e progettualità e non credo che alfieri di questa rinnovata energia possano essere gli stessi che con protervia e caparbietà hanno operato sin’ora nella direzione opposta o comunque con discutibili risultati.

Quindi prima di commissariare Guglielmelli, che andrebbe fatto solo per un mero rigore riorganizzativo e non per inadeguatezze, andrebbe commissariato il partito regionale, soprattutto visto che anche nelle altre provincie si denunciano altre e molto gravi situazioni di degrado politico e di incertezza organizzativa, bisogna farlo però con una figura di alto profilo istituzionale (nel partito) e rimuovendo l’ostacolo maggiore al rinnovamento, una classe dirigente ormai consunta ed in affanno che deve accettare di dare spazio ad energie e forze nuove.

Certamente non è un Magorno qualunque che può guidare fuori dalle secche un così disastrato partito regionale, soprattutto perché ne è uno degli artefici. Questa la sola speranza di riagganciare territorio e comunità. Pertanto sino a quando non si otterrà una vera situazione capace di generare cambiamento, finché non sarà chiaro che non potranno essere i soliti noti a dare le carte, Guglielmelli resti a ricoprire decorosamente il suo ruolo. Anzi vorrei dirgli, da vecchio militante di ritorno dal mio eremitaggio: Luigi, ci siamo incontrati solo due volte, ma ti chiedo una cortesia personale, prepara una tessera a mio nome, passerò a prenderla”.
 

Antonio Anzani Ciliberti
socialista e radicale
ex – direzione regionale e provinciale DS
ex – Consigliere Nazionale Cristiano Sociali
extraparlamentare di sinistra
eremita pentito

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