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A3, cinquant’anni portati malissimo

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A3, cinquant’anni portati malissimo

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COSENZA – Un compleanno da dimenticare. La Salerno-Rewggio Calabria ha festeggiato i suoi cinquant’anni di vita. Mezzo secolo di vita che, per la più lunga, controversa, disadattata ed incompiuta lingua d’asfalto austradale d’Italia, ha avuto un sapore particolre.

Il sapore della beffa, quella a cui sono cretti e di cui sono quotidianamente quei tanti, troppi, cittadini che la percorrono, tra recite di rosario e imprecazioni. Nonostante nel corso di questi cinquant’anni, l’A3 sia stata oggetto di numerosi lifting strutturali, nessun chrurgo esperto in “estetica autostradale”, è riuscito a farle cambiare volto. Da cinquant’anni è sempre la stessa: malvestita, poco truccata, ingiallita, vittima di quegli sprechi di denaro pubblico che hanno “gonfiato” le tasche dei soliti noti che, spinto dal troppo interesse personale e poco motivati per i bisogni dell collettività, ne hanno fatto il loro “bancomat”, prelevando soldi, e tanti, senz a dover digitare alcun codice segreto. Per festeggiare al meglio questo importante traguardo d’anzianità, l’associazione Assud, tramite i suo presidente e fondatore Andrea Guccione e la cofondatrice Fiorella Zabatta, ha deciso di farle un regalo. Da Cosenza, infatti, è il torpedone con circa 40 persone tra studenti universitari degli atenei di Cosenza e Catanzaro, consiglieri comunali ed esponenti dell’imprenditoria per prendere direttamente visione e documentare, come hanno spiegato gli organizzatori, “i problemi e le difficoltà di questo ‘sentiero di guerra’”. «Con questa paradossale festa – ha detto il presidente di Assud – vogliamo molto poco simbolicamente porre una sorta di aut aut all’Anas. In tempi rapidi ci deve dire quanti soldi occorrono per il completamento dell’A3, se ci sono, e quanti chilometri di lavoro ancora mancano per la fine di un incubo. Giova solo ricordare che le infrastrutture per il Sud sono il primo punto da risolvere per la ripresa dell’intero Paese. Abbiamo inteso documentare i disagi – ha aggiunto Guccione – che quanti fruiscono dell’arteria subiscono quotidianamente e mettere in evidenza l’ulteriore penalizzazione che deriva per il Mezzogiorno e per la Calabria sul piano dei trasporti dal momento che quest’area viene ormai saltata dai grandi flussi che si affidano al trasporto via nave da Civitavecchia, Napoli e Salerno». Anche un altro Guccione, questa volta Carlo, consigliere regionale del Pd, ha condiviso l’inziziativa di Assud, partecipandoci. «E’ davvero inconcepibile che per completare un’opera così importante si impieghi mezzo secolo senza averla ancora portata a termine. Infatti – prosegue Guccione – nonostante gli annunci roboanti dell’amministratore unico dell’Anas Pietro Ciucci e del Ministro Passera che hanno annunciato la chiusura dei cantieri entro il prossimo anno, per completare questa importante arteria mancano ancora 59 chilometri del tracciato complessivo che non sono stati mai progettati né finanziati, mentre i costi si sono praticamente raddoppiati, passando in dieci anni da 5,8 miliardi di euro a 10,2 miliardi di euro. I calabresi sono stanchi di essere presi in giro e vogliono sapere con certezza quanti soldi sono stati spesi finora e se e quando saranno progettati e finanziati i 59 chilometri di autostrada mancanti. E’ ora di dire tutta la verità ai cittadini. Per questo motivo rinnovo con forza la mia richiesta al presidente Monti e al Governo affinché venga nominata al più presto una commissione parlamentare d’inchiesta che faccia finalmente piena luce sugli appalti e, soprattutto, sugli ostacoli che, dopo 50 anni, impediscono ancora agli italiani e ai calabresi di veder completata l’unica grande arteria che collega il sud al nord del Paese».

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