Area Urbana
Gli studenti al rettore dell’Unical: “Paghiamo le tasse ma siamo privati dei nostri diritti”
Lettera aperta degli studenti di Giurisprudenza a Crisci: “Perché l’Università della Calabria fa di tutto per metterci nelle condizioni di andare fuori corso?”.
RENDE – Egregio Rettore Crisci, chi le scrive è una studentessa di giurisprudenza, portavoce di molti altri colleghi, e ci rivolgiamo a lei perché scriverle risulta essere l’ultima spiaggia.
Siamo certi che Lei sia già al corrente della situazione incresciosa che riguarda l’impossibilità per gli studenti in corso di sostenere appelli nella sessione straordinaria di novembre e di aprile, ma vogliamo nuovamente illustrarla a Lei e a chi leggerà questa lettera aperta.
Ciò che vogliamo approfondire riguarda in particolare lec.d.Sessioni Intermedie.
Perché uno studente che paga regolarmente le tasse deve essere privato dei suoi diritti?
Perché se il regolamento di ateneo prevede il sostenimento degli esami da 5, 6 e 8cfu nelle sessioni intermedie anche per gli studenti non fuori corso, questo diritto ci deve essere negato?
Perché apporre la clausola limitativa” solo se il corso è stato attivato nel periodo didattico precedente alla sessione straordinaria”(quindi settembre-novembre per la sessione di novembre e febbraio-aprile per la sessione di aprile) e poi attivare volutamente i corsi da 56 e 8cfu nel periodo didattico successivo?
Perché l’Università della Calabria fa di tutto per sfavorire i suoi studenti e metterli nelle condizioni di andare fuori corso per forza, nonostante venga ampiamente multata per questo?
Non vogliamo insinuare nulla, ma siamo stanchi che i nostri diritti vengano calpestati impunemente.
Ecco perché occorre che gli appelli vengano aperti a tutti gli studenti.
Occorre che tutti possano godere realmente del medesimo diritto allo studio, così come sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo dell’ONU, e vogliamo precisarLe che “Diritto allo studio” vuole anche dire diritto a sostenere gli esami. Lo stesso diritto a concludere gli studi nei termini prefissato.
Lo stesso diritto a programmare la propria carriera universitaria secondo le proprie esigenze e capacità di apprendimento, non secondo regole dettate da chi evidentemente ha dimenticato cosa vuole dire essere stato studente. E come se tutto ciò già non fosse abbastanza, la maggioranza dei professori non ha ancora fissato gli appelli della sessione di aprile nemmeno per gli studenti fuori corso, l’assurdo dell’assurdo.
Ad onor del vero, occorre dire che alcuni dei professori si erano resi disponibili ad aprire i propri appelli a tutti gli studenti, ma questo è stato negato dal Consiglio. Quale pensate che sia il fine ultimo per uno studente che si iscrive all’università investendo tempo e denaro, se non quello di voler prendere la laurea? E come pensate che uno studente possa conseguire la Laurea se l’università in cui è iscritto non gli permette di sostenere gli esami?
Ulteriore problema assai noto, è che nelle sessioni ordinarie, gli appelli vengono fissati praticamente quasi tutti nello stesso giorno o immediatamente di seguito, creando anche questo disagio.
Siamo stanchi di questi continui abusi. Nelle altre università, gli studenti possono sostenere esami ogni mese, in tutte le sessioni, oltre a conoscere le date degli appelli di tutto l’anno accademico già dal mese di ottobre, così da poter organizzare al meglio il proprio studio.
Non è quindi opportuno che anche la nostra meravigliosa Università della Calabria si adegui a questo?
Non è forse opportuno che la grande università campus, di cui possiamo vantarci, si adegui agli standard qualitativi degli altri atenei, ove migliori?
In fondo non chiediamo molto, solo di poter sostenere gli esami anche nelle sessioni intermedie e di conoscere le date degli appelli per tempo.
Siamo nelle Sue mani.
Certi di un suo cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Gli studenti di Giurisprudenza.
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