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Estorsioni, narcotraffico con il Sudamerica e bische clandestine ‘esportate’ in Piemonte

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Estorsioni, narcotraffico con il Sudamerica e bische clandestine ‘esportate’ in Piemonte

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Arrestate quattordici persone ritenute funzionali al business della ‘ndrangheta calabrese.

 

TORINO – Seconda tornata di arresti nell’ambito dell’operazione Bing Bang che aveva assicurato alla giustizia i capi del braccio violento della ‘ndrangheta in Piemonte. Quattordici arresti, dodici per detenzione e spaccio di stupefacenti e due per tentata estorsione in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso. Sono i risultati di un’operazione condotta stamattina dal nucleo investigativo dei carabinieri nelle province di Torino e Asti, connessa alle indagini che lo scorso 14 gennaio hanno portato all’arresto di 22 ‘ndranghetisti legati alla famiglia calabrese Crea ed in particolare ai fratelli Adolfo e Cosimo, con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. Nel corso di quelle indagini, gli inquirenti avevano scoperto un traffico di stupefacenti con ramificazioni in Sudamerica, principalmente in Colombia. Sono state inoltre individuate due persone, padre e figlio, accusati di tentata estorsione nei confronti del cliente di una bisca clandestina, gestita dal gruppo criminale, il cui titolare e’ stato arrestato nella precedente operazione. Oltre al traffico di droga gli investigatori hanno scoperto un sistema di estorsioni che stava terrorizzando numerosi imprenditori in città. L’uomo aveva nei loro confronti un debito di 25mila euro. La droga partiva dal Sudamerica, soprattutto dalla Colombia, e arrivava in Italia. Degli arresti fatti a gennaio, 11 facevano parte di questo traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, hashish e marijuana.

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