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Sconfitta a tavolino: il Cus Cosenza si difende

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Sconfitta a tavolino: il Cus Cosenza si difende

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COSENZA – Una difesa all’attacco. Il Cus Cosenza, dopo la sconfitta a tavolino rimediata a tavolino contro l’Atletico Belvedere, gioca il classico terzo tempo.

Lo fa attraverso un comunicatro stampa, in cui spiega le ragioni del mancato “ingresso” in campo.“Ora – si legge nel documento – siamo costrette a parlare da “seconde”, e ci rivolgiamo in particolare alla Federazione Comitato Calabria: abbiamo perso una partita a tavolino, con penalizzazione in classifica e anche economica, per non esserci potute presentate. Avremmo voluto onorare comunque il campo, ma quelle “senzalavoro” non raggiungevano un numerosufficiente (solo 3) per poter giocare. Già, le calciatrici, a differenza dei colleghi uomini, non vivono di calcio, ma lavorano e nonostante le continue richieste di tenere sempre presente queste condizioni, la Federazione sembra far orecchie da mercante. Il 17 marzo scorso – continua il comunicato a firma del Cus Cosenza – si doveva disputare la prima giornata di ritorno tra la nostra squadra e l’Atletico Belvedere; fin qui tutto normale se non per un piccolo particolare: si era già a conoscenza, Federazione compresa, della partecipazione della vincitrice della Coppa Italia Regionale alle fasi finali a Thiene proprio in quella settimana. Si sapeva ancor prima di formare il calendario del nostro campionato. Pertanto ci chiediamo: come mai la Federazione ha comunque stabilito come prima giornata di ritorno proprio il 17 marzo per poi spostarla in un giorno lavorativo alle 15? E se, mettiamo il caso,invece non sapeva nulla e quindi hanno dovuto spostarla suc- cessivamente, come mai non hanno tenuto conto dei già detti e ridetti problemi? Perché non utilizzare le date di giorni festivi a disposizione in questo periodo? Perché non contattare entram- be le società in concomitanza per parlarne da persone civili e trovare una soluzione comoda per tutti? Dispiace – concludono le ragazze del Cus Cosenza – in primis a noi aver dovuto fare questa brutta figura: mancare di rispetto soprattutto al nome del Cus Cosenza e alle giocatrici che abbiamo che giocano da molti anni e che hanno militato in campionati anche nazionali, ragazze che non hanno mai mancato un impegno. Avremmo voluto aver la possibilità di mantenere il primato in classifica e far parlare il campo, ma ci hanno tolto ogni possibilità di dimostrarlo”. La difesa d’ufficio del Cus, purtroppo, per le ragazze cosentine non modifica la graduatoria, nè indurrà la Federazione ad un’eventuale ed improbabile passo indietro. Il calcio si sa è fatto di regole e che, gioco forza, vanno rispettate. 

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