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Polemiche a Catanzaro per videosorveglianza
CATANZARO – E’ polemica per il servizio di sorveglianza a Catanzaro. La Cgil, attraverso una nota, s’interroga sulla “reale necessita’ manifestata da parte del
comune di Catanzaro di dotarsi di un cosi’ sofisticato sistema di videosorveglianza “Safe City”, che – si legge – a parte i dubbi sul rispetto della privacy qualche altro elemento di perplessita’ lo suscita. Primo fra tutto – si fa rilevare – il fatto che con tante aziende che ci sono in Italia, altamente specializzate nel settore e che dal punto di vista dell’innovazione tecnologica non hanno da invidiare niente a nessuno e facilmente individuabili con un bando pubblico, si debba sbarcare in Israele. Crediamo che la decisione dell’Amministrazione comunale sia frettolosa e poco riflessiva, in tempi difficili come i nostri di profonda crisi economica, anche perche’ se e’ vero che la dotazione prevede un finanziamento regionale, e 23 milioni di euro sono tanti, andrebbe chiarito come poi il comune fara’ fronte alle spese di manutenzione degli impianti, totalmente a carico del comune, a risorse scarse come piu’ volte denunciato dal sindaco dei maggiori comuni della Calabria e non solo. Non vorremmo – scrive la Cgil – che una volta definito l’acquisto ed installate le attrezzature facessero la stessa fine di quelle gia’ collocate su Corso Mazzini previste dal PON sicurezza che non sono mai entrate in funzione e al costo di circa 200 mila euro”.
Per Vincenzo Capellupo, Consigliere comunale del PD, che a con il consigliere Antonio Giglio aveva gia’ sollevato il problema, “sono troppi i punti oscuri di una vicenda che rischia di fare di Catanzaro un caso internazionale, una citta’ nella quale da un lato il centro destra a piu’ livelli blocca strumentalmente il Pon sicurezza per la zona sud della citta’ e dell’altro consegna ad una societa’ privata la vita dei cittadini per sperimentare tecnologia militare. Una vicenda delicatissima – sostiene – che investe profili diversi e non secondari come i diritti Costituzionali, la privacy, la liberta’.
Cittadini controllati in ogni singolo momento da altri cittadini onnipotenti. Senza scomodare libri e film pensare a Catanzaro controllata, da 900 telecamere fa rabbrividire. E ci dovremmo fidare di controllori non ben identificati che possono anche strumentalmente invadere a piacimento la sfera personale di un cittadino? E magari poi a gestire il servizio saranno i soliti consulenti del Sindaco. Addio liberta’ e diritti”. Per Capellupo anche la cifra impressiona. “La gratuita’ del servizio e’ una falsita’ pura, solo l’impianto – aggiunge – costera’ 24milioni di euro circa di fondi pubblici (ma si puo’ salire del 15%), a questi si dovranno aggiungere altre spese e sicuramente i cittadini dovranno anche subire il costo delle classiche gestioni clientelari. C’e’ troppa leggerezza. Puzza troppo questo progetto e la velocita’ nel volerlo approvare senza passare dal Consiglio e’ sospetta”.
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