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Longobucco sposa l’ambiente, toglie stufe e termosifoni da edifici comunali (FOTO)

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Longobucco sposa l’ambiente, toglie stufe e termosifoni da edifici comunali (FOTO)

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Qualità della vita, efficientamento energetico, risparmio di risorse pubbliche e tutela dell’ambiente, sono i pilastri ambiziosi del sindaco Luigi Stasi.

 

LONGOBUCCO (CS) – A Longobucco tutto ciò sta diventando realtà. Scuola media, Palazzo del Municipio, Liceo Scientifico e in futuro Biblioteca, Polifunzionale e, in generale, tutti gli immobili di proprietà comunale maggiormente utilizzati, non hanno e non avranno più stufe e vecchi termosifoni, ma il teleriscaldamento. ”Da una parte la necessaria e salvifica ottimizzazione delle risorse disponibili soprattutto rispetto al patrimonio montano – dichiara il Sindaco – e, dall’altra, la necessità di far fronte ai continui tagli dello Stato per gli enti locali ci hanno sempre di più convinto e spinto nella direzione della ricerca di fonti di finanziamento esterne. Con un obiettivo – aggiunge – che è quello di realizzare progetti di qualità e di sviluppo sostenibile, perfettamente coerenti con tutte le altre politiche condivise in questi anni dalla Giunta di tutela ambientale e di promozione di opportunità di lavoro durevoli”.

 

I risultati saranno diversi: abbattimento delle emissioni di anidride carbonica; continuare a facilitare l’occupazione nell’ambito della green economy e prevenire il rischio di incendio attraverso la manutenzione del patrimonio boschivo. Sono due i principali progetti in programma, curati dallo Studio Rinnovabile dell’Architetto Francesco Campana di Rossano. Uno, di 1,3 milioni di euro, finanziati dal Ministero dell’Ambiente, per la riqualificazione energetica degli edifici comunali. L’altro, di 700 mila euro, finanziati dal Ministero per lo Sviluppo Economico, per la realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato dagli scarti del sottobosco e dell’industria boschiva. Risultato: le strutture pubbliche sono state efficientate mediante sistemi di isolamento termico a cappotto; presso le stesse sono stati sostituiti gli infissi obsoleti con nuovi a taglio termico in alluminio e triplo vetro; i vecchi termosifoni sono stati sostituiti da sistemi di distribuzione del calore a bassa temperatura, alimentati da reti di teleriscaldamento che fanno di Longobucco, così come è stato riconosciuto su riviste specializzate nazionali, un paese all’avanguardia in Calabria e nel Sud.

 

Attraverso la filiera legno-energia territoriale,- continua il sindaco – disponendo di 15 mila ettari di bosco, di cui 2 mila di proprietà comunale, il Comune è capace di produrre, trasformare, trasportare ed utilizzare la biomassa legnosa. I tronchi, gli arbusti, la legna e tutti i prodotti del sottobosco, vengono raccolti e trasformati in cippato, ridotti, cioè, in scaglie. Il cippato viene trasportato presso l’impianto e inserito in questa caldaia. Attraverso le reti di distribuzione del calore, il calore viene distribuito agli edifici tramite una rete di tubazioni in cui fluisce l’acqua calda. Il Comune riesce inoltre a soddisfare il fabbisogno energetico per il riscaldamento che interessa Longobucco per diversi mesi all’anno, approfittando dell’enorme disponibilità di biomasse ricavate dal patrimonio boschivo del territorio, e allo stesso tempo, garantendo un piano di gestione e manutenzione del patrimonio boschivo che ogni anno viene dolosamente distrutto”.

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