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Santa Sofia D’Epiro rifiuta di accogliere i detenuti degli ex manicomi criminali

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Santa Sofia D’Epiro rifiuta di accogliere i detenuti degli ex manicomi criminali

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Dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari i detenuti delle sei strutture presenti in Italia saranno trasferiti in nuove strutture (REMS) distribuite su tutto il territorio nazionale.

 

SANTA SOFIA D’EPIRO (CS) – L’Amministrazione Comunale di Santa Sofia d’Epiro vuole prendere una posizione netta nei confronti della struttura di Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS). Il dissenso cittadino è arrivato al massimo e, proprio per questo, si terranno dei lavori in Consiglio Comunale, aperto al pubblico, per informare tutti sulla struttura di via Scigata. Gianfranco Ceramella, primo cittadino sofioto, anticipa qualche tema sull’incontro che si terrà Giovedì alle 18: “Sulla decisione provvisoria, decisa dal commissario ad acta, ormai sappiamo che il concetto di provvisorio, soprattutto in regioni come la nostra, potrebbe diventare più durevole del definitivo. Sono dalla parte della popolazione, già, peraltro, apertamente espressasi con una raccolta firme”. La maggioranza sta dalla parte di Ceramella: “Non vogliamo creare allarmismi eccessivi ma è giusto che tutta la popolazione si possa effettivamente rendere conto di cosa stia accadendo a Santa Sofia d’Epiro, anche alla luce dei tanti episodi negativi accaduti nelle tante strutture già aperte in regioni molto più attrezzate della nostra, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista della sicurezza”. La maggioranza, inoltre, manifesta la propria contrarietà, all’apertura della struttura, per la vicinanza della stessa alle scuole del piccolo centro italo-albanese, creando, così, non pochi disagi ai bambini e alle loro famiglie.

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