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UniCal: Il “viaggio” verso la Laurea
 
																								
												
												
											
COSENZA – Un vero e proprio “Viaggio della Speranza”. Questo potrebbe essere l’ipotetico titolo di un libro scritto da qualsiasi studente Unical. Ma partiamo dal principio.
Decidere di andare all’Università è una scelta importante, incoraggiante e di certo eccitante. Attestare un percorso e, proprio grazie a tale percorso, avere maggiori e migliori possibilità di lavoro è di certo una prostettiva che aumenta la voglia di fare e, in questo caso, di studiare.
Iniziano le lezioni universitarie, incontrare i colleghi, docenti e metodi di studio nuovi motivano l’avvio e la buona riuscita di una carriera universitaria accuratamente scelta e consolidata.
I giorni trascorrono e, causa freschezza mentale e spensieratezza, i primi problemi che si incontrano per le vie dell’università non spaventano o meglio, non destano ancora particolare attenzione.
Così si giunge presso l’aula dove si terrà la lezione e il docente non si presenta, nonostante i diversi canali di informazione utilizzati dall’Università della Calabria, nessun avviso segnala il disagio.
Arrivano gli esami e, oltre all’ansia e all’adrenalina causata dall’immediata prestazione, inizia il gioco della “rincorsa”. Dove sarà mai il Docente? A che ora si presenterà?
Nonostante gli orari prefissati e le aule già decise, all’Unical diventa tutto un pò soggettivo.
Gli anni passano, diminuiscono gli esami che allontanano dal traguardo Laurea e, con un movimento parallelo, aumentano i problemi.
Gli orari di ricevimento diventano a sorpresa, le email non ricevono risposta e, come per magia, i docenti spariscono.
L’unica cosa che sembra essere ferma e severamente fissata è la data di scadenza delle tasse. Così si pagano anche cifre abbastanza rilevanti a tempo debito e, come per magia, questo particolare non risulta sulla scheda dei pagamenti, impedondo la possibilità di iscriversi agli appelli d’esame e costringendo lo studente a recarsi presso la Segreteria per segnalare il disagio.
Ma non basta questo per l’Unical, sono ancora molte le salite che gli studenti incontrano durante un percorso formativo che dovrebbe garantire sicurezza ma, continuamente, regala dubbi gratuiti.
Esami firmati mesi dopo la data, sessioni saltate, orari sovrapposti per non parlare del costo esorbitante dei libri originali, spesso pretesi dai docenti stessi. Ma come può uno studente, di età media dai 18 ai 25 anni, sostenere dei costi così elevati per una Laurea Triennale che, a loro discapito, altro non è che solo un gradino verso la totale maturità lavorativa?
Ovviamente non è possibile fare di tutta l’erba un fascio, ma, se anche fosse un solo caso su dieci quello che, a suo discapito, viene trascinato nel vortice degli imprevisti Unical, questo merita una denuncia.
Chi riesce a laurearsi dovrebbe ricevere auguri doppi. Un augurio va al fantastico traguardo raggiunto con fatica e costanza e l’altro va all’abilità di organizzazione e gestione ma, soprattutto, alla grinta e alla pazienza che ha permesso la fine di un percorso senza un totale, completo e logorante, “esaurimento di nervi”.
 
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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