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Una giornata al parco. Sì, del piacere
COSENZA – Giovedì e domenica, è festa grande. A Sessuopoli. Cosenza, come tutte le città meridionale, ha un profilo identitario caliente.
Per rendersene conto, basta andare, proprio come abbiamo fatto noi, circa un’oretta fa, su via Misasi, ex via Roma, esattamente al parco Remì, luogo simbolo in questi due giorni, di incontri clandestini, trattative di piacere e appuntamenti hard. La clientela è varia. Dallo studente universitario squattrinato, in cerca di un diversivo ad una giornata abulica, al pensionato ancora arzillo, al solo pensiero di provare l’ebbrezza del piacere. Forse dimenticato da tempo. Le protagoniste degli incontri sono russe, ucraine, moldave, rumene e polacche, assunte come badanti, dame di compagnia e collaboratrici domestiche, venute in Italia alla ricerca di lavoro. Un’ora fa, come dicevamo, agli appuntamenti c’eravamo anche noi. Per raccontarveli. Naturalmente. L’inizio, quasi come in una trama annunciata, è sempre lo stesso. Da un lato le prede, dall’altro i cacciatori. Il segnale che sono donne dell’Est e che sanno far divertire è lo zampillo. Per trovarlo basta il passaparola. Prima di affondare il colpo, ci si studia. Ci colpisce l’intraprendenza di tre pensionati che, quasi come se si trovassero davanti ad un calendario, di quelli capisci a me, si lanciano nei più sfrenati commenti. Rigorosamente in dialetto. “A vi chira, m’hanno dittu ch’è una ca s’accuntenta e fa diverta. Mò ci pruavu”. I due “boys” dal capello bianco e dall’incedere un pò claudicante per via degli acciacchi di vecchiaia, spingono l’amico all’acchiappo. “Vat’avanti, si nun ci sta, ni truvamu n’atra. Avimu tiempu fin’i otto”. Già le 20, ora classica del coprifuoco, dove la libera uscita delle badanti finisce e si torna a casa, a riprendere le mansioni di sempre, alcune volte con il portafoglio più pieno, altre volte con qualche dolorino intimo in più. La bellona di turno è una russa, si chiama Natasha, fisico da matrona, capelli lunghi neri, occhi verdi e labbra tappezzate di rosso, un rosso fuoco, “inchiodato” sulle labbra con più passate. Per essere più appariscente. L’approccio del pensionato è convincente e vincente. Noi, pur mantenendo la distanza, per così dire di sicurezza per il rispetto della privacy, ascoltiamo parte della conversazione, soprattutto per quel che riguarda prezzo, orario e luogo. Per un’ora l’accordo è di 30 euro. “Quindici me li dai ora, il resto quando ci rivestiamo. Andiamo a casa di mia amica Veruscka”. Il pensionato, in un impeto di passione, chiama l’altro suo amico. “Vieni, vieni, te l’ei truvata pur’a ttia”. L’altro pensionato s’avvicina, ma Natasha lo ferma. “No uno solo. Veruska mia amica è con signora in ospedale, signora rotto gamba”. Il pensionato, quello latin lover, si prende sotto braccio la bellona s’avvicinano all’auto. Una vecchia Fiat Uno, color rosso fuoco, il colore della carrozzeria è identico a quello che il pensionato ha sulla testa e sul volto. Passandoci davanti, il pensionato ci saluta a modo suo. “Stasira mi scialo”. E a noi non resta altro che augurargli buon divertimento. La stessa scena, con altre donne, tutte alla ricerca di una passione ad ore loro, e di una fidanzata a minuti i clienti, si ripete. Certo la giornata odierna, complice anche il cattivo tempo, la neve caduta, le pozzanghere per strada e qualche altro inconveniente, non ha richiamato il popolo delle grandi occasioni, come , ad esempio succede, appena finisce l’inverno, quando i primi effetti della primavera, oltre a risvegliare la natura, ridanno ossigeno anche agli ormoni che, in alcuni sono cresciuti dentro come elefanti. Cosenza la caliente non si fa mancare niente. nemmeno le storielle al parco dei divertimenti. Sì, quelli del piacere.
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