Provincia
Camigliatello, la rabbia dei lavoratori degli impianti di risalita
 
																								
												
												
											La nuova organizzazione del lavoro all’interno degli impianti a fune di Camigliatello non convince i dipendenti.
 
CAMIGLIATELLO (CS) – “Il piano di ristrutturazione, prevede figure professionali non contemplate nell’ambito del contratto collettivo degli impianti a fune – scrivono i lavoratori in una lettera indirizzata all’azienda, all’Arsac e alla Regione – e nasconde l’epurazione di alcune figure professionali che negli anni hanno acquisito diritto alla mansione. In più non tiene minimamente conto che per le attività connesse agli impianti è tuttora vigente una “griglia plurimansioni” a suo tempo condivisa e concordata con il sindacato che disciplina le attività collaterali agli impianti stessi. Troviamo del tutto fuorviante che l’Azienda in questo particolare periodo dell’anno, metta in campo una proposta di ristrutturazione dell’organizzazione del lavoro e non si preoccupi invece di affrontare le vere problematiche strutturali dell’impianto in modo da garantire la certezza dell’esercizio per l’imminente stagione invernale.
In particolare, – ribadiscono i dipendenti – è forse il caso di ricordare, che a tutt’oggi non siamo a conoscenza di come è stata affrontata e se sia stata risolta, la questione che riguarda la figura fondamentale del Direttore di Esercizio, in assenza della quale non sono possibili tutti gli adempimenti di collaudo propedeutici per l’apertura degli impianti. Così come ancora rimane del tutto non risolta la criticità riguardo l’adeguamento e la messa in sicurezza della cabina elettrica anch’essa indispensabile per garantire continuità di esercizio, inoltre non ci risulta nessuna programmazione di interventi riguardo l’efficientamento dell’innevamento artificiale attualmente del tutto carente, non ci risulta l’acquisto e/o quantomeno la sola manutenzione e riparazione dei mezzi indispensabili per l’esercizio, “battipista, vetture, ecc” che rimangono totalmente obsoleti e spesso inefficienti, o ancora, non ci risulta che sia stata risolta la problematica riguardo la carenza di gasolio per garantire il riscaldamento nei locali.
È evidente che tali criticità sono i veri problemi che il Management aziendale deve assumere e risolvere come priorità per garantire l’apertura degli impianti per la prossima stagione invernale, la quale, almeno secondo le previsioni è attesa una possibile caduta neve intorno ai principi di Dicembre. Non vorremo che, diversamente, anziché su questi aspetti, – concludono i lavoratori – ci si concentri su proposte organizzative fuorvianti che non risolvono i veri problemi per garantire l’apertura in sicurezza degli impianti, per poi magari, scaricare sugli incolpevoli lavoratori responsabilità altrui, che a quel punto, tentano solamente di indebolire la struttura pubblica che con tanti sacrifici e lotte dei lavoratori fino ad oggi ha retto”.
 
                        
 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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