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Enna, in manette un pedofilo

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Enna, in manette un pedofilo

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ENNA – Prigioniero dell’orco. Filippo, il nome è di fantasia, di appena di 10 anni, era convinto che gli orchi cattivi fossero solo nelle favole. Ma a sue spese s’è accorto che non era proprio così. Anche nella vita reale, soprattutto, nella sua da mesi, esattamente tre, era entrato un orco che, gli aveva spento il sorriso e cambiato l’umore, violentandolo.

A questa brutta pagina di cronaca hanno scritto la parola fine gli agenti della squadra Mobile di Enna. I detective, infatti, hanno scoperto e sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria un uomo, responsabile di violenza sessuale continuata ai danni di un minore di anni 10. La dolorosa vicenda trae origine dalla segnalazione pervenuta sulla linea 113 da parte del sanitario di turno presso l’Ospedale di Enna, il quale ha comunicato che una madre aveva condotto il proprio figlio presso il nosocomio, temendo che lo stesso fosse stato vittima di violenze sessuali. Dal racconto della donna ai poliziotti della Squadra Mobile, giunti immediatamente in Ospedale, è emerso come la stessa, insospettita dall’inconsueto comportamento irrequieto del figlio, grazie all’attenzione ed all’aiuto di un parente, fosse riuscita a raccogliere scabrosi particolari, secondo i quali una persona del suo stesso nucleo familiare avesse compiuto dei gravissimi atti di violenza sessuale nei confronti del suo bimbo. Le indagini, condotte in tempi rapidissimi, hanno consentito di svelare il dramma familiare consumatosi in uno dei Comuni della provincia di Enna: un uomo, disoccupato, affetto da disagi di natura psichica, approfittando dei momenti in cui rimaneva da solo con il ragazzino, per ben tre mesi, lo aveva condotto in un ripostiglio della casa e lo aveva costretto a subire degli atti sessuali. L’uomo,  sottoposto ad interrogatorio, ha confessato gli episodi e, pertanto, ultimati gli accertamenti, è stato posto in stato di fermo di Polizia Giudiziaria e condotto presso la Casa Circondariale di Enna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il minore, in sede di audizione protetta condotta alla presenza di esperti psicologi, del Magistrato inquirente e degli investigatori della Squadra Mobile, ha confermato e ha descritto in un drammatico resoconto le violenze sessuali subite.

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