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Villa Verde: pronti otto licenziamenti
COSENZA – La stangata. La spada di Damocle che, pendeva pericolosamente, sulla testa dei dipendenti
della casa di cura privata “Villa Verde”, infilza le speranze, a dire il vero le ultime, degli stessi dipendenti. Sono, infatti, in arrivo per otto dipedenti della clinica, altrettante lettere di licenziamento. I tentativi delle principali sigle sindacali di categoria, di provare ad aprire un dialogo con la proprietà per attivare gli ammortizzatori sociali, sono caduti, miseramente, nel vuoto. Il rischio, ora più che mai serio, di questa sfornata di licenziamenti, complica ulteriormente la sirtuazione dei dipendenti, provati psicologicamente dall’andare avanti da oltre dieci mesi, senza percepire lo stipendio. La storia della storica (scusate il gioco di parole) clinica neuropsichiatrica è comunque a quella di tante altre strutture private del territorio, dove da mesi i dipendenti portano avanti con enormi sacrifici la loro “amorevole missione” nei confronti dei pazienti, bisognosi non solo di cure e terapie, ma a volte di sorrisi. Villa Verde, fino a qualche anno fa, aveva quasi cento posti letto, ma le leggi regionali che si sono abbattute come scure sulla sanità privata, hanno ridotto di quasi il 50% i ricoveri. Villa Verde, infatti, oggi si trova a disporre di 50 posti letto. I dipendenti in totale sono 59, di cui uno a tempo determinato. Per consentire alla struttura sanitaria privata, di continuare a vivere e lavorare è necessario tagliare otto dipendenti. Nonostante i tentativi delle sigle sindacali del comparto sanità (rappresentati da Eugenio Filice della Fp-Cgil, Riccardo Magarò e Sergio canibo della Fps-Cisl, Franco Criaco della Fp-Uil, nonchè dalle Rsa Luigi Alfano, Alessandro Iuliano e Antonio Arnone, ndr) di aprire un dialogo con la proprietà sull’optare degli ammortizzatori sociali, l’amministratore unico di Villa Verde, Anna Perrelli e la titolare della clinica, Noemi Bonacci, hanno rispedito la proposta al mittente. La stessa politica dei tagli al personale, recentemente, ha interessato anche Villa degli Oleandri e la clinica “La Madonnina”. Ora lo stesso corrono anche i dipendenti della Madonna della catena di Laurignano.
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