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Testa di Cariatide, i retroscena del Modigliani trasferito da Roma a Cosenza

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Testa di Cariatide, i retroscena del Modigliani trasferito da Roma a Cosenza

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Il MAB di Cosenza, unico nel suo genere, il più completo museo all’aperto d’Europa per il valore delle sue opere, si è arricchito di un altro capolavoro: la Testa di cariatide di Amedeo Modigliani.

 

COSENZA – La scultura è ora ufficialmente entrata a far parte del patrimonio artistico dei cosentini. L’ufficializzazione della donazione è avvenuta lunedì scorso tra il dirigente del Patrimonio del Comune Ugo Dattis e Roberto Bilotti quale procuratore dell’Istituto Amedeo Modigliani unico organismo che rappresenta e che detiene i diritti dell’opera del grande artista livornese. Il Mab è stato considerato dall’Istituto Modigliani un’eccellenza come repertorio coerente di massimi artisti noti internazionalmente, la Città ha saputo anche dare garanzie di valorizzazione, gestione e di dinamismo culturale, pertanto Cosenza è stata scelta tra le varie ipotesi in Italia come sede ideale permanente e che la renderà più nota in quanto posizionata proprio al centro della città. La nipote, Laure Modigliani Nechtschein figlia di Janne unica figlia dello scultore livornese, proprietaria del bronzo ha affidato la scelta ad una commissione tecnica scientifica dell’Istituto Modigliani che ha individuato in Cosenza il luogo più adatto ad ospitare l’unica scultura monumentale di Modigliani in Italia. La Testa di Cariatide, tratta da un modello in legno del 1910 oggi conservato in Australia, rappresenta la straordinaria sintesi delle contaminazioni dei movimenti artistici europei ed africani a Parigi dove visse Modigliani figlio di madre francese.

 

Per comprendere il valore dell’opera basta pensare che due Teste di Cariatide femminili in pietra sono state vendute rispettivamente a Parigi dalla casa d’aste Christie’s nel 2010 per 43 milioni di euro e l’altra a New York da Sotheby’s nel novembre 2014 per 70 milioni di dollari. Roberto Bilotti figlio ed erede di Vincenzo Bilotti e nipote del defunto Carlo Bilotti, ideatori del Museo all’Aperto nonché componente del comitato scientifico dell’Istituto Modigliani ha partecipato attivamente al processo che ha portato l’opera del Modigliani a Cosenza anticipando alcune delle prossime possibili acquisizioni. “E’ una vera e propria medaglia per la nostra città, – afferma Roberto Bilotti – un riconoscimento importante da non sottovalutare. Dalle opere vendute nelle aste di Parigi e New York emergono indicativamente le quotazioni delle sculture di Modigliani e dall’altissima caratura internazionale dell’artista. La  Testa di Cariatide era da diversi anni affidata alla Regione Lazio che l’aveva esposta davanti l’ospedale in cui Modigliani fu ricoverato prima di morire dopo averla trasferita dal cortile Borromini dell’università La Sapienza. L’artista prima di morire espresse il desiderio di poter avvicinare l’arte alla sofferenza.

 

Per Modigliani – spiega Bilotti – i degenti dell’ospedale avrebbero potuto vivere meglio la propria malattia circondati da opere d’arte, ma la famiglia Modigliani non è stata soddisfatta dal progetto e ha deciso di affidate la Testa di Cariatide al Comune di Cosenza. L’esposizione infatti pare fosse poco coerente rispetto al livello qualitativo ed artistico del Modigliani, l’opera è stata quindi ritirata e trasferita a Cosenza. In questa vicenda il sindaco Mario Occhiuto ha avuto un ruolo decisivo fornendo tutti gli elementi necessari per valutare la candidatura della città dei bruzi. Cosenza infatti sta vivendo una primavera culturale in prima linea sullo scenario nazionale anche se forse i cittadini non ne sono ancora pienamente consapevoli. L’obiettivo del MAB è quello di creare a Cosenza l’unico completo repertorio al mondo di sculture degli artisti più noti. Le opere che in futuro si prevede di acquisire per arricchire il nostro museo all’aperto sono di: Lucio Fontana, Alberto Burri, Alberto Giacometti, Marino Marini, Arnaldo e Giò Pomodoro, Mario Sironi, Mitoraj e Henry Moore”. Intanto nei prossimi mesi saranno installate due nuove sculture: la ‘Spirale 82′ di Giò Pomodoro in pietra di Trani e La Grande Maternità opera in bronzo di Antonietta Mafai Raphaeel che rappresenterà la prima artista donna esposta nel museo all’aperto bruzio.

 

In foto: Laure Modigliani Nechtschein mel 2006 inaugura con il ministro beni Culturali Rutelli l’esposizione della Cariatide nel cortile del Borromini alla Sapienza

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