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Sant’Ippolito alza la voce: “Caro sindaco, ricordati di noi. Siamo cosentini”
COSENZA – Figli di un Dio minore. Sono i cittadini della popolosa frazione di Sant’Ippolito, ormai da tempo, abbandonati a se stessi.
Manca l’Adsl, non viene garantita la raccolta della spazzatura, non ci sono coleghamenti da e per Cosenza, mancano aree attrezzate per i giovani. Insomma, una frazione che è diventata un dormitorio. A sollevare il problema e a chiedere alle Isituzioni di fare la loro parte, sono i cittadini che, riunitisi in un agguerrito comitato spontaneo, hanno lanciato un sos al sindaco Mario Occhiuto. “Caro sindaco – scrivono in una nota – vorremmo ricordarti che non sei solo il sindaco del centro cittadino, ma sei anche il primo cittadino delle frazioni. Qui a Sant’Ippolito – continuano – il sindaco ha preso duecento voti e queste duecento persone che hanno scelto di contribuire al suo successop elettorale, meritano rispetto. Siamo senza internet, abbiamo seri problemi a controllarci la posta, anche a passare il tempo sui social network. Abbiamo segnalato il problema al Comune, ma non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Abbiamo effettuato una seconda sollecitazione, sempre al Comune che, dopo un pò di tempo – proseguono – s’è degnata di risponderci, spiegando che la competenza sull’assenza di segnale Adsl, non è di sua competenza, ma della Telecom. Abbiamo anche segnalato il disservizio al colosso telefonico che, elegantemente, non ci ha dato nessuna confidenza”. Ma l’emergenza non è solo l’Adsl. Lasciamo il virtuale e spostiamoci nel reale, dove i problemi sono veri, concreti e visibili, ma soprattutto, sono tutti di competenza dell’Amministrazione comunale. I cassonetti dei rifiuti sono pieni. E quando, come in questi giorni, la piggia scende giù in continuazione, la situazione stradale diventa insostenibile. Molta immondizia diventa “trofeo” per i randagi. Ma pensiamo anche alla delicata questione dei trasporti. Sant’Ippolito è collegata con Cosenza male e con pochi mezzi che, peraltro, raccolgono continuamente polemiche sui ritardi nelle corse. Ancora i residenti. “Ora siamo veramente stanchi, di questa situazione. Non è possibile che siamo nel 2013 ma qui da noi la civiltà non è ancora arrivata. Siamo cittadini di Cosenza e come tali vogliamo e pretendiamo rispetto, quello stesso che l’aministrazione comunale riconosce a tutti i residenti, o meglio dovrebbe essere così”.
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