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Rigettata la revoca della carcerazione, il boss Mancuso muore per un male incurabile

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Rigettata la revoca della carcerazione, il boss Mancuso muore per un male incurabile

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‘Zu Luni’ era ricoverato in un ospedale di Udine, ora si attende il rientro della salma per i funerali.

LIMBADI (VV) – È deceduto nell’ospedale di Tolmezzo ad Udine, Pantaleone Mancuso, di 68 anni, conosciuto come ‘Vetrinetta’ e ritenuto il boss dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Limbadi, nel vibonese. Mancuso è deceduto a causa di un male incurabile di cui era affetto da tempo. Si è in attesa delle decisioni per il rientro in Calabria della salma e le modalità per i funerali. Nei giorni scorsi era stata rigettata l’istanza di sostituzione della misura cautelare per motivi di salute. L’istanza di sostituzione della misura cautelare era stata presentata al giudice per le indagini preliminari di Catanzaro dagli avvocati Leopoldo Marchese e Gianfranco Giunta. Già condannato in via definitiva nel processo “Dinasty” e principale imputato nel processo “Black money” attualmente in corso, Mancuso era ritenuto dagli inquirenti tra i boss più influenti della ‘ndrangheta calabrese. Nei suo confronti sono in corso anche il processo Minosse 2 e l’inchiesta “Purgatorio 3” su un presunto traffico di reperti archeologici. Pantaleone che si trovava da dieci giorni ricoverato nel nosocomio udinese era uno degli undici figli di Giuseppe Mancuso.

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