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Estorsioni: torna in manette l’uomo mandato da ‘quello che comanda a Cosenza’
 
																								
												
												
											Condanna definitiva per Carmine Conforti, dovrà scontare cinque anni e quattro mesi di reclusione.
SAN FILI (CS) – Le richieste estorsive oscillavano dai 5mila ai 10mila euro. Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri di San Fili hanno arrestato Carmine Conforti. Il 45enne, ex titolare di un’agenzia funebre già noto alle forze dell’ordine e sottoposto agli arresti domiciliari è stato condannato definitivamente alla pena di cinque anni e quattro mesi di reclusione. L’uomo è accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Insieme a Enzo Pianello, Francesco Bevacqua e Marco Capalbo fu arrestato nell’Aprile 2013 per aver richiesto del denaro ad un concorrente a titolo di ‘protezione’. All’epoca dei fatti due contitolari di un’agenzia funebre in San Pietro in Guarano avrebbero denunciato di subire richieste estorsive dal suo competitor Conforti con l’appoggio di Piattello, 51enne sorvegliato speciale residente a San Pietro in Guarano ed un altro soggetto di Cosenza identificato in Francesco Bevilacqua 59enne cosentino anch’egli già sorvegliato speciale. Avviate le indagini è emerso come Piattello si presentasse in qualità di referente per San Pietro in Guarano della criminalità organizzata bruzia e come intermediario di Conforti e Bevilacqua. Quest’ultimi asserivano di essere stati coinvolti per compiere intimidazioni ad agenzie funebri concorrenti che però non erano ancora stati posti in essere.
Volevano 5.000 euro per il solo fatto di essere stati coinvolti. L’imprenditore non versa i soldi e ritrova davanti il suo esercizio tre cartucce inesplose calibro 9. Nello stesso giorno Piattello gli chiede se ha ricevuto il messaggio ed all’ennesimo rifiuto ribadisce la richiesta estorsiva. Afferma di provenire da “quello che comanda a Cosenza”. In un’altra occasione in un bar di San Pietro in Guarano gli inquirenti hanno intercettato un’altra richiesta estorsiva di diecimila euro da parte di Conforti accompagnata dalla minaccia del Bevilacqua: “Se chiudi, devi chiudere! Se no, ti fanno chiudere! Altrimenti, quello che vendi… ti ci chiudono dentro”. alla fine della discussi0ne Conforti avrebbe ribadito: “Ti manda a dire Cosenza che devi pagare”. Dopo qualche giorno Piattello dice che grazie alla sua intercessione con Conforti la somma del pizzo poteva tornare ad essere di soli 5mila euro, ma dopo qualche giorno Conforti richiede un’altra volta 10mila euro alla sua vittima. Il pagamento sarebbe potuto avvenire anche in due tranches da consegnare a distanza di meno di una settimana l’una dall’altra. Il primo incontro per far riscuotere ai malviventi i 5mila euro avviene a Castiglione Cosentino alle 11:00 del mattino. Militari in borghese però hanno documentato l’incontro e provveduto ad arrestare i quattro. Conforti e Marco Capalbo ventiquattrenne di Donnici in flagranza di reato; Piattello e Bevilacqua rintracciati il primo a San Pietro in Guarano il secondo a Cosenza per concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso.
 
 
                        
 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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