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Oliverio segue Scopelliti e ‘legalizza’ la discarica in Presila, il PD esulta. Cittadini infuriati (FOTO)

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Oliverio segue Scopelliti e ‘legalizza’ la discarica in Presila, il PD esulta. Cittadini infuriati (FOTO)

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Cancelli aperti per i Tir pronti a sversare rifiuti a ridosso del Parco Nazionale della Sila.

 

CELICO (CS) – Non importa se l’aria classificata tra le più salubri d’Europa non è più frizzante, ma odora di marcio: la discarica dei Vrenna continuerà e resistere. Difficile pensare ad una bonifica ora che scaduto l’emendamento che autorizzava gli sversamenti nell’impianto di Celico, con un’ordinanza contingibile ed urgente, Oliverio ha deciso di seguire le orme di Scopelliti e prorogarne la validità. Sino a fine anno. Il business di Raffaele Vrenna non si tocca. L’imprenditore crotonese noto alle cronache per essere stato condannato (e poi assolto in Appello) per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo al clan Vrenna – Corigliano – Bonaventura è salvo, così come i suoi utili. Ieri pomeriggio con un rinnovo firmato dal dipartimento ambiente della Regione Calabria, senza alcun confronto in Consiglio Regionale, l’emendamento che autorizza tutti gli impianti privati in Calabria a trattare i rifiuti tal quale è stato prorogato sino a fine Dicembre. A decretarlo è un documento che è apparso intorno alle 18 di ieri pomeriggio privo di riferimenti normativi, ma forte dell’autorizzazione del governatore Mario Oliverio.

 

Oggi la discarica qualora non fosse stato firmato avrebbe dovuto ‘chiudere bottega’. Ma così non è stato. Anzi. Gli operai della Mi.Ga. continuano a lavorare in contrada San Nicola per ampliare la volumetria della discarica, mentre i camion di Calabra Maceri ed Ecologia Oggi sversano rifiuti ininterrottamente. La cittadinanza insieme agli attivisti del Comitato Ambientale Presilano si è già mobilitata. Dall’alba di stamane sulla Silana – Crotonese nei pressi dello svincolo di Celico è in corso un presidio di protesta permanente. Gli ambientalisti sono già organizzati con le tende per trascorrere la notte sulla statale. Lì rimarranno sinchè Oliverio non deciderà di parlare con loro e ritirare (con un provvedimento di autotutela previsto dalla legge usato già per il sito di Battaglina) l’Aia , l’autorizzazione ambientale integrata che permetterà ai Vrenna di lavorare nell’illegalità per i prossimi dodici anni continuando ad avvelenare la Presila. Su questo fronte il Comitato attraverso il suo avvocato Marcello Nardi ha già depositato il ricorso per far sì che tale autorizzazione sia annullata e la discarica venga chiusa.

 

Sulle criticità che renderebbero la discarica di fatto illegale gli attivisti del Comitato Ambientale ricordano gli elementi più anomali: “a cominciare dalle distanze minime dai centri abitati non rispettate, alla vicinanza da corsi d’acqua e falde acquifere, a più di 900 metri sul livello del mare, alla totale incompatibilità della strada col traffico pesante di cui è oggetto, alla pericolosità dei materiali conferiti in quanto non trattati secondo normativa, per passare alla presenza di inquinanti nell’area, certificati dall’Arpacal, che quantomeno sconsiglierebbero l’esercizio di un’altra discarica nella zona”. Nonostante ciò il consigliere Giudiceandrea che aveva dichiarato la propria solidarietà alla causa dichiarando che avrebbe partecipato anche ai blocchi dei Tir se il decreto fosse stato rinnovato appresa la notizia della proroga ha esultato. “E’ un enorme successo – ha affermato il consigliere regionale in una nota – quello ottenuto oggi sull’annosa questione della discarica di Celico.

 

Finalmente un’ordinanza della Presidenza della Regione Calabria ha inibito il conferimento dei rifiuti indifferenziati e organici in quella che era diventata una vera e propria bomba ecologica”. Forse non ha capito. Forse non ha letto bene il documento. O forse, non l’ha affatto letto e ha solo assunto le funzioni di megafono del PD e del governatore Oliverio. “Una grande vittoria – ha definito Giudiceandrea il rinnovo dell’emendamento Orsomarso – che ci riempie di soddisfazione. Finalmente niente più veleni, né odori nauseabondi che invadono casa e impregnano vestiti e anime. Oggi possiamo dire che almeno per ora siamo riusciti a salvaguardare e tutelare non solo l’ambiente ma soprattutto la nostra salute e quella dei nostri figli”. Eppure i residenti della Presila costretti a respirare i miasmi dei Vrenna hanno un’idea totalmente opposta. Ed a Celico, se nulla cambierà, continueranno a scavare buche per riempirle con il tal quale dei Pellegrino di Calabra Maceri e del patron Guarascio di Ecologia Oggi.

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