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La riforma della scuola favorisce le infiltrazioni mafiose, proteste durante la Festa dell’Unità
 
																								
												
												
											Politici del PD calabrese non hanno gradito l’intervento degli insegnati accusandoli di squadrismo.
CATANZARO – Per tre giorni una delegazione di insegnanti calabresi ha presenziato alla Festa dell’Unità svoltasi a Catanzaro Lido nelle serate del 17-18-19 settembre, distribuendo volantini ed esibendo cartelli-denuncia contro la Riforma Renzi-Giannini, intervenendo anche al microfono dal palco. La contestazione avvenuta in contemporanea in tutta Italia ha visto a Ferrara, così come a Bologna, la ministra Giannini fuggire dietro un centinaio di docenti infuriati. A Catanzaro la prima sera la delegazione ha atteso il governatore Mario Oliverio che senza preavviso ha disertato l’incontro. Il pubblico della festa ha manifestato curiosità ed interesse verso l’iniziativa dei docenti, i quali si sono anche conquistati la solidarietà di esponenti del PD locale, in contrasto con la linea seguita dal PD nazionale, rispetto al quale su sempre più argomenti ammettono di prendere le distanze.
 
 
I docenti di ruolo, a seguito della protesta sono stati accusati di squadrismo dai politici del PD, un po’ ovunque. “Ci professiamo partigiani resistenti – afferma in una nota il collettivo degli insegnanti calabresi – contro una Riforma che consentirà le infiltrazioni mafiose nelle scuole per due motivi: il finanziamento dei privati e la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi che subiranno pressioni. Denunciamo, fra le conseguenze abbastanza realistiche della Riforma in Calabria, le possibili ingerenze mafiose nella scuola, grazie al ruolo che nella stessa avranno i privati. A Cosenza il giudice Imposimato ha spiegato perché questa Riforma è incostituzionale mostrando l’attacco grave alla democrazia che in questi anni il governo sta portando avanti su tematiche quali l’istruzione, la riforma elettorale e lo “sblocca-Italia”. Intervenuto all’interno della festa del Meet-up ha invitato alla “disobbedienza civile contro le leggi criminali fatte da criminali” e tuonando contro il sistematico smantellamento dei precetti costituzionali. Nello specifico Imposimato ha ricordato che la “Buona Scuola” , una legge “scritta coi piedi” trasgredisce in maniera grave gli articoli 3, 33, 41 e 97 della Costituzione.
 
 
Noi docenti ci chiediamo se: è democratico da parte del governo aver violato la sovranità popolare procedendo d’imperio attraverso una proposta di legge blindata, ponendo il voto di fiducia ed utilizzando lo strumento delle deleghe in bianco? E’ democratico impedire il dibattito e il libero confronto su una legge da cui dipenderà il futuro del Paese come è avvenuto nell’ultimo anno? E’ democratico ignorare le richieste di ascolto di chi nella scuola opera e vive quotidianamente? E’ democratico strutturare la scuola in modo conflittuale e competitivo creando così istituti di serie A e serie B? E’ democratico aver eluso le richieste di dialogo e concertazione provenienti dalle Organizzazioni Sindacali e aver ignorato il più grande sciopero della storia della scuola come quello del 5 maggio 2015? Lanciamo un appello di sostegno a tutte le forze politiche sane che condividono le nostre motivazioni e che intendono operare in tutti i modi e con tutti i mezzi possibili per ottenere la sostituzione di questa dannosa e pessima riforma”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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