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Finita l’estate Terme Luigiane annuncia la chiusura, a rischio cinquecento famiglie

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Finita l’estate Terme Luigiane annuncia la chiusura, a rischio cinquecento famiglie

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Le Terme Luigiane oggi occupano 250 persone, erogano circa 400.000 cure a 18.000 clienti. I soli alberghi S.A.TE.CA. hanno raggiunto lo scorso anno le 31.000 presenze.

 

ACQUAPPESA (CS) – La minaccia oggi è che le Terme Luigiane, azienda storica e leader del settore in Calabria, possano chiudere a fine ottobre, al termine dell’attuale stagione termale. Ieri 197 dipendenti della S.A.TE.CA. spa, la societa’ che gestisce le Terme Luigiane, hanno firmato una lettera indirizzata a Governo e Regione. I dipendenti scrivono di essere fortemente preoccupati per il proprio futuro occupazionale e per il futuro dei propri Comuni. La preoccupazione nasce dalla scadenza ormai prossima (aprile 2016) del contratto di sub concessione tra i Comuni interessati, Acquappesa e Guardia Piemontese, e la societa’ S.A.TE.CA. “Ad oggi – dicono i lavoratori nella lettera – non sembra che ci siano prospettive di rinnovo di tale sub-concessione. Dato che l’economia di tutto il comprensorio, non solo delle terme, ruota intorno all’offerta turistico-termale, la preoccupazione e’ piu’ che legittima e si prefigura un futuro drammatico per l’intero indotto, ossia le numerosissime attivita’ connesse al termale.

 

 

Oltre ai dipendenti della societa’, dunque, sono anche altri i lavoratori e le famiglie in ansia per il proprio futuro. Si calcola nell’ordine di cinquecento persone, oltre al fatto, che quasi tutte le attivita’ produttive dell’area e dell’indotto sono direttamente e indirettamente interessate al futuro delle terme, che ne condiziona la sopravvivenza. Chi andra’ in vacanza a Guardia – si chiedono i lavoratori – se le terme non saranno aperte? Quali saranno i tempi per una nuova concessione? Chi sara’ interessato a investire, se oggi con la nuova normativa regionale la sub-concessione puo’ avere una durata massima di 20 anni?”. Sono questi e altri gli interrogativi della popolazione del comprensorio. “Ci si augura – dicono ancora i dipendenti nella loro lettera – che i soggetti competenti in materia non perdano tempo prezioso e intervengano con la massima urgenza e serieta’ per dipanare questa complessa matassa”.
 

“Intanto – dicono ancora i firmatari della lettera – in assenza di risposte formali alla richiesta di proroga della S.A.TE.CA., mancando ogni prospettiva ed in presenza della certezza della scadenza contrattuale, lo stato di preoccupata tensione di noi lavoratori cresce giorno per giorno, prefigurando forme di pubbliche e pesanti proteste. Si puo’ pensare – si chiedono ancora – che una simile realta’ debba chiudere per la solita burocrazia immobile e ostile?”. I documento è stato quindi corredato dalle firme dei 197 dipendenti della SA.TE.CA. firmatari della lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Presidente della Regione, Mario Oliverio, e agli assessori regionali alle attivita’ economiche, Carmela Barbalace, al lavoro, Federica Roccisano, all’ambiente, Antonella Rizzo, ed al segretario del PD, Ernesto Magorno.

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