Area Urbana
‘Fuma’ l’area della Legnochimica a Rende, allarme per il processo di autocombustione dei laghi tossici
Che l’area della Legnochimica di Rende vada bonificata è una necessità risaputa e invocata da più parti; per ora dal terreno fuoriescono fumi tossici che stanno creando un certo allarme tra la popolazione rendese.
RENDE (CS) – E’ una situazione che evidentemente non può più andare avanti, ed ora dalle immagini che vi mostriamo e che sono state diffuse su Facebook, la situazione dell’area che ospita l’ex Legnochimica è realmente preoccupante. La bonifica è ancora lontana e i laghi chimici di contrada Lecco intanto… ‘fumano’ sollevando scie tossiche. Il sindaco di Rende, Marcello Manna, più volte ha sollecitato l’azienda a procedere con la bonifica ma a tutt’oggi nulla è stato fatto e quello che vedete in questi video è la conseguenza di un intervento mai realizzato. Restano dunque i fanghi e i liquami presenti nei fondali dei laghetti e l’impermeabilizzazione del terreno e il conseguente isolamento e trattamento delle acque, nonostante i numerosi progetti, non è ancora stato stabilito.
La domanda che ormai da tempo si pongono i rendesi è: “respirare quest’aria cosa comporta?”. Ed alla luce dei diversi casi di tumore (per i quali il Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende aveva chiesto l’istituzione di un registro tumori comunali) resta alto l’allarme e l’area continua a sprigionare fumi tossici. La situazione che avanti da alcuni giorni ha visto l’intervento dei vigili del fuoco che sono intervenuti ma non sanno come arrestare il processo di autocombustione. “Credo che noi cittadini ci dobbiamo far sentire – ha dichiarato su Facebook l’utente che ha postato i video – per la tutela della nostra salute e soprattutto quella dei nostri figli”.
L’intervento del Movimento 5 Stelle di Rende.
“Brucia l’area dell’ex Legnochimica a Rende. Questa mattina sopralluogo della Terza Commissione Ambiente e Territorio per toccare con mano lo stato dell’arte. Allertati i vigili del fuoco e la polizia provinciale per far spegnere l’ennesimo rogo nelle vasche dove l’azienda sversava i resti di lavorazione. Laghetti artificiali mai impermeabilizzati e mai bonificati che ogni estate vanno in autocombustione rendendo l’aria irrespirabile. Da domani, dicono, una stazione mobile dell’Arpacal controllerà la qualità dell’aria. Operazione che era già stata effettuata negli anni passati e tutto il materiale è in mano alla Procura di Cosenza che al momento sembra a un punto morto, visto che l’ultima inchiesta non ha prodotto nulla e la nuova non si sa che strada stia seguendo. Come Movimento 5 Stelle chiediamo all’esecutivo in carica il sequestro coatto dell’area ex Legnochimica, la messa in sicurezza dell’area e la successiva bonifica.”
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