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Lo Schiavo, stop a provvedimento slot machine: «merito dell’opposizione»

Calabria

Lo Schiavo, stop a provvedimento slot machine: «merito dell’opposizione»

«Alla fine si è optato per il rinvio di un provvedimento che avrebbe conseguenze nefasta sul fronte della lotta alle ludopatie»

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REGGIO CALABRIA – “È stata una prova di forza e unità dell’opposizione tutta quella che ha costretto la maggioranza a rinviare la proposta di modifica della legge anti-ndrangheta con particolare riferimento alle regole di gestione delle sale slot”. Lo afferma, in un comunicato, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, in relazione al rinvio del provvedimento di modifica della Legge regionale 26 aprile 2018, numero 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta).

“Alla richiesta di appello nominale, di fronte all’evidente mancanza del numero legale – aggiunge Lo Schiavo – la maggioranza ha reagito con enorme nervosismo provando a forzare la procedura e ad andare comunque al voto. Ne sono seguiti attimi concitati nel corso dei quali ho chiesto con forza il rispetto delle regole statutarie e l’affermazione del principio di coerenza con quanto previsto dal regolamento. Alla fine si è optato per il rinvio a data da destinarsi di un provvedimento che, a mio avviso, avrebbe conseguenze nefasta sul fronte della lotta alle ludopatie, oggi emergenza economica e sociale della nostra regione. Mi auguro – sottolinea il consigliere regionale – che la maggioranza in questo frangente rifletta fino in fondo e ritiri definitivamente la norma”.

Bruni “sul gioco d’azzardo un lavoro di squadra dell’opposizione”

“Alla fine la maggioranza è stata costretta a rinviare il voto sulle modifiche alla Legge contro il gioco d’azzardo per le quali ho espresso in Consiglio regionale la mia amarezza e la mia totale contrarietà perché non sono state rispettate le procedure previste. Alla fine per mancanza del numero legale il voto è stato rimandato e questo è soprattutto frutto di un grande lavoro di squadra da parte dell’opposizione che è sempre unita quando c’è da tutelare la salute dei calabresi ed è una buona notizia anche per iniziative future”.

E’ questo il commento di Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale. “Tornando alla legge il 19 ottobre – aggiunge Bruni – abbiamo discusso ampiamente ed animatamente questa proposta in Commissione Anti ‘ndrangheta, poi l’8 novembre ci sono state tre audizioni in Prima Commissione e ho atteso con trepidazione la discussione in Commissione Sanità, visto che la proposta di legge era stata assegnata anche alla Terza Commissione ma, con mio grande stupore, mercoledì 23 novembre la pdl, con un autentico colpo di mano, è stata discussa di nuovo in Prima Commissione ed è stata approvata definitivamente per essere portata in Consiglio. Mi chiedo com’è mai possibile che si è deciso di non completare l’iter procedurale e di non affrontare in Commissione Sanità una tematica così delicata e così strettamente connessa alla salute dei cittadini calabresi?”.

Per Bruni “questa maggioranza stravolge i procedimenti, per come evidenziato anche dalla Corte dei Conti per altre situazioni, e l’opposizione certo non può stare a guardare. Purtroppo credo che questa maggioranza ha proposto e giustificato la modifica della legge per tutelare gli interessi economici degli esercenti e delle aziende che forniscono i giochi, ma questo non è corretto come punto di partenza. Il punto di partenza è, e deve esserlo per tutti, la cura dei pazienti calabresi e la tutela della Salute pubblica della nostra comunità. Non condivido la scarsa attenzione da parte dell’intera maggioranza e del commissario ad acta alla sanità nei confronti di un problema sociale e sanitario che destabilizza intere famiglie e getta sul lastrico (con il rischio che possano entrare nel pericoloso circuito dell’usura) tanti cittadini e tante cittadine calabresi. A fronte di questi pericoli sono state presentate modifiche che di fatto cancellano gli strumenti più efficaci per contrastare la ludopatia riducendo il distanziometro, ovvero la distanza dai luoghi sensibili; aumentando la durata delle ore giornaliere di gioco; delegando ai sindaci la decisione e la responsabilità delle regole da applicare, (sottoponendoli a ulteriori rischi di pressioni esterne, anche della criminalità organizzata); eliminando ogni sorta di limite per coloro che detengono le licenze prima del 2018 (diritto di prelazione) che, tra l’altro non è consentito nel mercato libero) e che significa che i nostri ragazzi davanti alle loro scuole continueranno a trovare le sale slot pronte ad accoglierli a braccia aperte”.

“Nonostante la determinazione ad approvare questa legge la maggioranza – sottolinea Bruni – è stata costretta a rinviarne l’esame prima del voto definitivo. Io ho comunque espresso da tempo il mio assoluto dissenso perché non intendo essere complice di una norma che rischia di decretare la rovina di tante famiglie calabresi e continuerò la mia battaglia, come ho sempre fatto, tra la gente per tutelare la loro salute”.

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