Area Urbana
Vigili del fuoco Cosenza, USB: “il dirigente se la prende anche con i giornalisti”
Le “lezioni di giornalismo” del dirigente dei Vigili del fuoco di Cosenza sono pervenute persino alla nostra redazione che, occupandosi anche di cronaca sindacale, ha dato voce alle rivendicazioni del sindacato Usb
 
																								
												
												
											COSENZA – L’Usb, il dirigente dei Vigili del Fuoco di Cosenza e ora anche i giornalisti che hanno concesso opportuno spazio alle parole di un sindacato che difende i diritti dei lavoratori. Un contrasto che va avanti da tempo e che Quicosenza ha raccontato attraverso gli interventi del sindacato USB ai quali, vogliamo precisare, non è mai seguita alcuna richiesta di replica da parte del dirigente che invece, ha additato la nostra redazione di “non conoscere le regole di una corretta imparziale e informazione”. A questa sua affermazione si può solo rispondere in un modo: i giornalisti non si sognerebbero mai di dire ad un vigile del fuoco come fare il suo lavoro, di prendere una manichetta o intervenire in un incidente stradale.
Detto questo, il sindacato Usb, è intervenuto nuovamente per sottolineare “l’atteggiamento del dirigente del comando provinciale il quale “non contento di tutte le “azioni” nei confronti dei lavoratori, del sindacato e dopo aver in ogni modo attuato divieti, minacce, rimproveri, richiami, suggerimenti, note di contestazione e sanzioni, ha cercato di impedire ai lavoratori di mettere in atto determinate azioni sindacali e/o lavorative, forte evidentemente – scrive l’USB – del mancato intervento di organismi a lui gerarchicamente superiori”.
“Per mesi non avrebbe risposto ai sindacati, calpestando quelle relazioni sindacali… e si è prodigato di rispondere con una nota cumulativa che l’USB anaizzerà in più tornate, pur nel suo contenuto farneticante”.
Il dirigente “nella nota che ha inviato il 22 luglio, accusa l’USB di essere provocatoria e di produrre note prive di riscontri oggettivi. Ricordiamo che, oltre a non aver consentito ai lavoratori di tenere una riunione sindacale, ha tentato in ogni modo di inibire e impedire uno sciopero dei lavoratori; successivamente i lavoratori che hanno messo in atto lo sciopero (proclamato da tutte le OO.SS) hanno cominciato a subire maggiori e più pesanti angherie, anche con l’avvio di decine di contestazioni di addebito disciplinare”.
“Dobbiamo ricordare – spiegano ancora dall’USB – che il sistema delle contestazioni disciplinari è molto perverso, osiamo dire medievale; infatti il dirigente riveste la duplice veste di “accusa” ed “organo giudicante” e l’esito del “processo” e facilmente intuibile a chiunque. Come se non bastasse – e come già denunciato dall’organizzazione sindacale -, il dirigente ha tentato di imbavagliare qualche organo d’informazione”.
“Infatti pare che abbia contattato qualche giornalista, cercando di interferire con la libertà di stampa cimentandosi nelle vesti di “autorità di censura” e valutatore dei giornalisti professionisti che «… non conoscono le regole di una corretta imparziale e informazione»”.
 
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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