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Cadono anche le speranze di Oliverio, lavoratori invadono l’autostrada e la ss 107 a Cosenza Nord (FOTO)

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Cadono anche le speranze di Oliverio, lavoratori invadono l’autostrada e la ss 107 a Cosenza Nord (FOTO)

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Bocciato il maxiemendamento che prevede lo stabilizzazione di 5mila lsu – lpu calabresi. Servizi comunali a rischio.

 

COSENZA –  Cinquecento persone hanno occupato da circa due ore l’autostrada Salerno – Reggio Calabria e la statale 107  all’altezza di Cosenza Nord. Un gruppo composto da decine e decine di lavoratori hanno letteralmente bloccato l’A3 posizionandosi in presidio sulle carreggiate autostradali sia in direzione nord sia in direzione sud, mentre un centinaio di persone hanno inscenato un sit-in sulla ‘superstrada’ paralizzando di fatto il traffico della ss 107. Per i veicoli diretti a nord l’uscita obbligatoria è allo svincolo di Cosenza Sud con rientro allo svincolo di Montalto, per i veicoli diretti in direzione sud, invece, l’uscita obbligatoria è allo svincolo di Montalto con rientro svincolo di Cosenza Sud. Da pochi minuti inoltre pare che anche un sindaco con la fascia tricolore abbia raggiunto gli lsu lpu in protesta sull’autostrada per dichiarare la propria solidarietà alla causa. A nulla sono infatti servite le promesse di Oliverio di ieri. L’utilizzo dei fondi regionali per regolarizzare le posizioni dei lavoratori lsu – lpu calabresi non è stato autorizzato. Bocciato il finanziamento dell’intera categoria lsu ed lpu si dicono pronti ad ogni tipo di mobilitazione. Oggi in Senato verrà discusso nuovamente il documento di programmazione economica e finanziaria dovrebbe essere approvato con la fiducia, non esisterebbe quindi alcun margine per presentare nuove modifiche al testo di legge da cui sono stati esclusi i precari calabresi.

 

Si occupano quotidianamente della pulizie delle strade, della manutenzione del verde e di diversi servizi comunali che i municipi hanno esternalizzato e che sembrano ora essere a rischio a causa della mancata regolarizzazione delle posizioni lavorative di lsu ed lpu. La USB ritiene ”scandalosamente grave questa decisione che – scrive in una nota – ributta sulla strada (dopo l’effimera illusione di una contrattualizzazione, durata appena 7 mesi) ben 5.000 lavoratori da sempre figli di un dio minore e vittime, da più di 15 anni, di un lavoro in nero ad opera dello Stato. I lavoratori sono già in riunione nei vari comuni in tutta la regione e decideranno come canalizzare la giusta e legittima rabbia per una decisone che amareggia tutta la Calabria, sia dal punto dei diritti calpestati, che dal punto di vista dei cittadini che si vedranno privati di quei servizi essenziali, garantiti appunto da questa tipologia di lavoratori”. “Quanto sta succedendo al Senato sulla vicenda degli Lsu calabresi è un fatto di inaudita gravità”. Ha affermato Oliverio che ieri mattina aveva fatto visita ai manifestanti in presidio nei pressi dello svincolo autostradale di Cosenza per tranquillizzare i lavoratori sulla buona riuscita della vertenza.

 

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Dopo essere stato platealmente smentito dalle decisioni assunte a Roma ieri pomeriggio, il governatore della Regione Calabria ha sottolineato che in protesta vi sono “lavoratori che da oltre vent’anni sono tenuti in una condizione di precarietà che assorbe ingenti quantità di risorse finanziarie pubbliche. Oggi non proponiamo un aumento, ma una ottimizzazione della spesa. Quasi a costo invariato vogliamo garantire certezza ai Comuni sui servizi e riconoscere diritti elementari a lavoratori che hanno di fatto impiegato la loro vita alla dipendenza della Pubblica Amministrazione e che oggi, così stante le cose, non hanno neanche la garanzia dell’accesso alla pensione. Da Roma si debbono limitare ad autorizzare la spesa di 38 milioni di euro che sono a totale carico della Regione. Si dovrà impedire che i Comuni siano bloccati dalla tagliola del Patto di Stabilità. Forse la Calabria di fronte al Paese non è mai stata con le carte in regola come questa volta. Verificherò tutte le strade possibili, anche quelle eventualmente alternative alla norma autorizzativa. Se dovessi essere costretto dalla permanenza delle pastoie burocratiche e dal silenzio del Governo non esiterò ad assumere iniziative clamorose a difesa della Calabria e dei lavoratori calabresi”.

 

Intanto anche sul Pollino è attiva la mobilitazione. A renderlo noto è il consigliere comunale di Castrovillari Giuseppe Pignataro. “Continua lo stato di agitazione degli Lsu , in assemblea permanente, al Comune di Castrovillari per la loro situazione, come sono mobilitati – spiega Pignataro – i colleghi nelle varie aree della Calabria in seguito alla vicenda, legata alle mancate contrattualizzazioni. Questo per la decisione del Parlamento che, ancora una volta, penalizza questa nostra Terra. Chiediamo, anche come Amministrazione, l’impegno a tutti i consiglieri regionali ed ai parlamentari di stare vicino a questi lavoratori per far si che tale istanza , legata al precariato ed al lavoro, possa avere l’attenzione politica che merita. In questi giorni si costituirà pure un Comitato di lotta per chiedere un Tavolo di discussione con le forze sociali e politiche sul da farsi nei prossimi giorni”. Nel frattempo a Villa San Giovanni è stato bloccato l’imbarco sui traghetti privati in partenza per Messina.

 

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