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In Calabria raccolti più di 350 sacchi di rifiuti in aree naturali degradate

Calabria

In Calabria raccolti più di 350 sacchi di rifiuti in aree naturali degradate

L’iniziativa ha impegnato cacciatori e cittadini in azioni di recupero, salvaguardia e ripristino di zone colpite dall’inquinamento originato dall’uomo

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COSENZA – Dal 21 maggio al 5 giugno Fondazione UNA, in collaborazione con le associazioni venatorie del territorio italiano, ha dato il via al progetto “Operazione Paladini del Territorio”, che ha visto impegnati cacciatori e cittadini in azioni di recupero, salvaguardia e ripristino di zone colpite dall’inquinamento originato dall’uomo.

Le sezioni regionali, provinciali e comunali calabresi dell’associazione venatoria Federcaccia e la sezione provinciale di Enalcaccia Reggio Calabria, che hanno coordinato l’iniziativa a livello locale, hanno raccolto più di 350 sacchi di rifiuti e due camion di materiale di smaltimento durante le attività. Oltre alla raccolta di rifiuti sono state portate a termine numerose altre iniziative, come la piantumazione di piante ed alberi e la creazione di strisce tagliafuoco a salvaguardia dei boschi, e dei sentieri attigui.

È terminata nello scorso weekend l’iniziativa ecologica, organizzata e sostenuta da Fondazione UNA – Uomo, Natura e Ambiente -, a cui hanno partecipato più di 100 associazioni venatorie del territorio nazionale con l’obiettivo di rimarcare il profondo legame che unisce l’attività venatoria e la custodia del nostro patrimonio naturale. In Calabria, grazie al coordinamento della sede regionale, e di quelle provinciali e comunali di Federcaccia e della sezione provinciale di Enalcaccia Reggio Calabria, sono state effettuate diverse azioni di recupero e salvaguardia del territorio in zone colpite dall’inquinamento, con la partecipazione di oltre 400 persone, tra cacciatori e cittadini volontari che hanno raccolto più di 350 sacchi di rifiuti e hanno agito secondo i principi che guidano ogni paladino, cioè nel pieno rispetto della natura e della biodiversità. In aggiunta alla pulizia del territorio, i partecipanti hanno portato a termine numerose altre attività: la piantumazione di piante ed alberi per arricchire le aree verdi, e la creazione di strisce tagliafuoco per salvaguardare i boschi e i sentieri attigui dai rischi di incendi.

Nella giornata del 22 maggio, la sezione comunale coordinatrice dell’iniziativa Federcaccia di San Marco Argentano (CS) e tutte le altre associazioni venatorie e della società civile partecipanti, hanno raccolto circa 20 sacchi di rifiuti nelle aree interessate dall’iniziativa. Nella stessa giornata, a Laureana di Borrello la sezione comunale di Federcaccia coordinatrice dell’iniziativa e tutte le altre associazioni venatorie e della società civile partecipanti, assieme ai loro 20 volontari hanno restituito alla fruizione della comunità un’area comunale degradata raccogliendo circa 20 sacchi di rifiuti. Il 28 maggio a Torano Castello (CS) la sezione comunale di Federcaccia coordinatrice dell’iniziativa e tutte le altre associazioni venatorie e della società civile partecipanti, hanno ripristinato la viabilità di una strada interpoderale.

Nella penultima giornata dedicata alla settimana della biodiversità, sabato 28 maggio, la sezione comunale coordinatrice dell’iniziativa Federcaccia Castiglione Cosentino (CS) e tutte le altre associazioni venatorie e della società civile partecipanti hanno raccolto più di due camion di materiale proveniente dalle zone in stato di abbandono a ridosso del teatro comunale all’aperto.
Nella stessa giornata le sezioni comunali coordinatrici dell’iniziativa Federcaccia Lago (CS) e San Pietro in Guarano (CS) e tutte le altre associazioni venatorie e della società civile partecipanti, insieme ai loro 70 volontari hanno ripulito i sentieri e creato delle strisce tagliafuoco di protezione per prevenire la diffusione degli incendi stagionali.

A livello nazionale, l’Operazione Paladini del Territorio di Fondazione UNA ha visto la partecipazione di oltre 100 attività di recupero e salvaguardia dell’ambiente in 14 diverse regioni italiane, per il coinvolgimento totale di quasi 3000 persone. Tutti i partecipanti sono intervenuti nelle proprie zone di competenza per rispondere alle necessità caratteristiche di ciascun territorio, contribuendo così a ribadire il profondo legame e il rispetto che lega il cacciatore all’ambiente in cui opera e che frequenta durante tutto l’anno.

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