Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Traffico di reperti archeologici, in manette affiliati al clan Mancuso di Limbadi

Archivio Storico News

Traffico di reperti archeologici, in manette affiliati al clan Mancuso di Limbadi

Pubblicato

il

Operazione all’alba dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza e del R.o.s. stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di componenti di un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di reperti trafugati dalle piu’ importanti aree archeologiche della Calabria.

CATANZARO – Al centro delle indagini un articolato sodalizio criminale, diretta emanazione della cosca ‘Mancuso’ di Limbadi, egemone nella provincia di Vibo Valentia. Sono state eseguite, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Purgatorio’, numerose perquisizioni nelle province di Vibo, Catanzaro, Reggio, Napoli, Avellino, Roma e Asti. Nell’inchiesta è coinvolta anche una persona di nazionalità svizzera, nota per essere, a sua volta, un trafficante internazionale di reperti archeologici e che, nel caso specifico, si sarebbe interessata a ritrovamenti effettuati in Calabria.

Nel corso delle indagini è stata effettuata anche una rogatoria internazionale con la Procura di Thun (Berna) che ha portato ad una perquisizione nell’abitazione del trafficante svizzero. I reperti trovati nell’abitazione dell’uomo, che gli erano stati inviati direttamente dalla Calabria, sono stati sequestrati e riportati in Calabria. Durante le perquisizioni sono stati trovati anche metal detector e altro materiale utilizzato dall’organizzazione criminale per la ricerca di reperti archeologici. L’inchiesta della Dda di Catanzaro nell’ambito della quale sono stati effettuati gli arresti è stata coordinata dai due procuratori aggiunti, Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri, e dal sostituto Camillo Falvo. L’unico destinatario di custodia cautelare in carcere è il sessantottenne Pantaleone Mancuso 68 anni ritenuto a capo del sodalizio criminale, mentre sono stati ristretti agli arresti domiciliari Giuseppe Braghò, 68 anni, Francesco Staropoli 56 anni e Giuseppe Tavella 58 anni. Sottopossti a divieto di dimora invece O.C. 41 anni, L.F. 47 anni e P.P. 53 anni. In totale sono trenta le perquisizioni eseguite nelle diverse province.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA