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Casali del Manco, smantellate due biblioteche e donne “defenestrate”

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Casali del Manco, smantellate due biblioteche e donne “defenestrate”

Una nota al vetriolo quella delle donne della “Biblioteca delle donne bruzie” contro l’amministrazione di Casali del Manco: smantellata la biblioteca di Pedace e defenestrata la Biblioteca delle Donne Bruzie

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CASALI DEL MANCO (CS) – “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”: questa frase di Marguerite Yourcenar, scrittrice e poetessa francese, non è evidentemente capita da chi non ha a cuore il destino delle biblioteche.

È questo il caso dell’amministrazione comunale dei Casali del Manco che, per ben due volte, ha messo in atto opera di smantellamento della biblioteca comunale di Pedace e di defenestramento della Biblioteca delle Donne Bruzie, creatura dell’Associazione Fata Morgana delle donne ecologiste e meridiane, che in essa opera dal 2017, attraverso la diffusione dell’arte, del pensiero e dell’azione sociale e politica delle donne”.

“Il tutto si è svolto in maniera antidemocratica senza alcun preavviso, nonostante l’Amministrazione abbia negli anni patrocinato e partecipato a molti eventi realizzati dalla Biblioteca delle donne, come, tanto per citarne alcuni significativi: l’installazione di una panchina rossa contro la violenza sulle donne e la inaugurazione di un Murales su una facciata dello stabile, commissionato e realizzato dall’artista Kevin Serafini, che riporta alle sorelle Mirabal della Repubblica Domenicana, Patria, Minerva e Maria Teresa, meglio conosciute come “Las Mariposas” (le Farfallle), che il 25 novembre del 1960, vennero violentate, seviziate e uccise per ordine del dittatore Rafael Trujillo e per la cui memoria è stata istituita la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

“Tarpare le ali alle donne è dunque sinonimo di un potere patriarcale che continua a perpetuarsi anche in istituzioni che si professano di sinistra. C’è inoltre un aggravante per il neonato Comune dei Casali del Manco, nato dalla fusione di ben cinque comuni del nostro territorio: la distruzione della memoria storica e dei luoghi che la custodiscono e la mantengono in vita e che è base dell’identità delle comunità, come quella di Pedace dove, nel 1968, l’allora sindaco del Comune oggi accorpato, Rita Pisano, conosciuta in tutto il mondo come una delle prime donne sindaco d’Italia dopo la liberazione e femminista ante litteram, fece costruire, con tutti i crismi normativi, uno stabile per ubicarvi la prima e forse unica Biblioteca del nostro territorio presilano”.

La biblioteca di Pedace diventa un circolo per soli uomini

“La biblioteca di Pedace –  è dunque luogo fisico, ma anche simbolico e “sacro” della cultura casalina, patrimonio non solo del borgo di Pedace ma della comunità intera del nuovo comune e non solo, anche del territorio Presilano e Silano. Oggi lo stabile, ristrutturato soprattutto per sollecitazione delle donne, che vi hanno svolto anche attività materiale di volontariato pulendolo, pitturando pareti e porte, restaurando a proprie spese i mobili in esso presenti, sarebbe destinato a un circolo ricreativo ARCI di soli uomini, che potrebbe benissimo essere allocato in altri luoghi”.

Cambiata la serratura e libri ‘trasferiti’

“Il primo blitz è stato quello di cambiare la serratura esterna per impedirci di entrare, il secondo quello di trasferire i libri di pregio della biblioteca comunale e quelli della Biblioteca delle Donne Bruzie (tutti scritti da donne del sud e del mediterraneo), al piano superiore dello stabile, adibito finora a magazzino comunale. Non ci è dato sapere – scrivono – cosa si inventeranno più. Chiediamo con rabbia la fine di queste prese in giro. Non è più nostra intenzione chiedere incontri o supplicare audizioni. Siamo persone per bene, siamo donne intellettualmente correte e motivate. Vogliamo solo documenti scritti. Ci mettano per iscritto e con assoluta trasparenza, quello che l’Amministrazione dei Casali del Manco intende fare. Noi abbiamo richiesto per iscritto di vedere alcuni atti comunali come: la deliberazione comunale con cui si è deciso il trasferimento della biblioteca di Pedace ad un’altra destinazione logistica, l’atto con cui i locali della biblioteca sono stati concessi al Circolo ARCI, di cui non disconosciamo certo il valore”.

“Vogliamo conoscere il regolamento comunale, se esiste, in base al quale si dovrebbero stabilire le regole dell’uso dei locali di proprietà del Comune. Per ultimo, ma non in ordine di importanza, portiamo a conoscenza dell’opinione pubblica che lo statuto del costituito comune dei Casali del Manco ha fra le sue norme, quella di tutelare i beni culturali già esistenti che non vanno certo mortificati e smantellati, ma potenziati e valorizzati. La deprivazione culturale in cui l’Amministrazione comunale dei Casali del Manco vorrebbe farci precipitare ci offende e offende il nostro territorio ricco di storia e di intelligenze. Ed è una violenza sulle donne.

Dalle lotte contro il fascismo e per l’attribuzione delle terre, portate avanti con coraggio e tenacia dalle donne pedacesi e casaline, alle lotte per l’affermazione dell’arte, del pensiero e dell’azione sociale e politica delle donne di oggi, la distanza è breve, purtroppo. Dobbiamo ancora difendere i nostri diritti e il nostro agio nel mondo. Dobbiamo ancora difendere la democrazia, che è come dire: costruire una società equa e giusta per tutti, non solo per le donne”.

Le donne della “Biblioteca delle donne bruzie”

 

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