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S’avvera il sogno di una vita: Roberto diventa Giulia
COSENZA – Quel regalo atteso … da una vita. Per Roberto, 30 anni, la metà dei quali, passati “prigionieri” nel corpo di uomo, è arrivato il giorno della sua vittoria. Il tribunale di Cosenza, infatti, accogliendo la sua richiesta di cambio d’identità sessuale, gli ha concesso il nulla osta per
vivere il resto della sua vita come una donna. Da un paio d’ore Roberto è svanito nel nulla. Ora la sua vita prosegue in quella di Giulia, è questo il nome che ha scelto per la sua seconda vita. Quel desiderio di vita che insegue da quando aveva 16 anni, quando nel corso di una settimana passata in un convento, scoprì la sua vera natura. Quel mondo intimistico delle donne, a cui si sentiva legato, ma che, per vergogna, per paura, non riusciva a vivere pienamente. Per anni ha mascherato la sua natura, per anni, anche per zittire le voci di familiari, amici e conoscenti, ha finto di essere fidanzato, spacciando delle sue amiche per le loro fiamme. Quelle stesse amiche che, invece, l’hanno fatto sempre sentire donna. Questo lungo nascondino con se stesso e da se stesso, però, ha finito per spingere Roberto fino alla depresisone. Una forma acuta, dalla quale ha avuto paura di non riuscire a venir fuori. Poi l’incontro con uno psichiatra, il passpartout verso la felicità. Lo specialista, in una lunga serie di sedute, ha convinto Roberto a liberarsi dalle sue paure, dai suoi incubi, dai suoi demoni. Seduta dopo seduta, il 30enne ha cominciato, finalmente, a sentirsi capito, compreso, accettato per quella sua condizioni di normalità che, purtroppo, per tanti, troppi, era etichetta di diversità. Con lo psichiatra, Roberto ha iniziato anche un percorso, non solo psicologico ma anche medico, sottoponendosi a delle cure ormonali per “arrotondare” le sue forme da donna. Quando il percorso era già iniziato e Roberto ha ripreso in mano le redini della sua vita, ha deciso, con il sostegno dello psichiatra, di fare il passo più importante: quello di diventare donna davanti alla legge. Il percorso tuttavia, non è stato semplice. Roberto, infatti, ha dovuto combattere con i pregiudizi, con le cattiverie, con le incomprensioni anche di suo padre che non ha mai accettato che il suo “ometto” si sentisse a disagio con il suo sesso e preferisse più il mascara alle partite di calcio. Solo la mamma, la sorella e il fratello di Roberto, sono stati vicini al loro congiunto, dandogli quella forza interiore e motivazionale per diventare donna. Donna nella mente, nel cuore, nell’anima e nel fisico. Oggi Giulia può festeggiare la sua nascita. Ma per essere felice ancora gli manca qualcosa, la più importante: l’abbraccio di suo padre.
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