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Terme Luigiane, la rabbia dei lavoratori “Orsomarso e Spirlì autori dello sfacelo”

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Terme Luigiane, la rabbia dei lavoratori “Orsomarso e Spirlì autori dello sfacelo”

Gli operatori della Sateca non hanno più un lavoro a causa della chiusura della struttura termale, dopo ben 84 anni

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GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Non si è ancora risolta la crisi delle Terme Luigiane, chiuse ormai da tempo. Una battaglia rimasta impantanata in un tunnel senza uscita, nonostante il presidente della Giunta Regionale Spirlì aveva assicurato di risolvere la questione. E i lavoratori non ci stanno e ancora una volta battono i pugni contro il silenzio e l’immobilismo delle istituzioni “Venghino signori, venghino alle Terme Luigiane!. Esattamente come al circo, così potrebbe iniziare il ‘tour delle Terme Luigiane 2021 – scrivono – per vedere i grandi risultati della politica calabrese. A differenza del circo, però, alle Terme Luigiane lo spettacolo è tutt’altro che divertente: dove una volta si sentiva il vociare di turisti, curandi e bambini ora si ha quasi paura di passeggiare e gli unici esseri viventi che si incontrano sono mandrie di mucche e cani randagi. La notte manca anche l’illuminazione”. afferma ancora nella nota il personale delle Terme Luigiane che attacca duramente e senza sconti “solo grazie alla loro incompetenza e indifferenza politica e amministrativa, per la prima volta dopo 84 anni sono rimaste chiuse. Orsomarso e Spirlì, gli attori principali di questo sfacelo si guardano bene dal rispondere ai quesiti posti da noi lavoratori e dall’opinione pubblica. Questi sono i risultati della politica dell’assessore Fausto Orsomarso e del presidente f.f. Spirlì che hanno dimenticato sia gli obblighi derivanti dai ruoli istituzionali e dalle norme”.

I lavoratori delle Terme Luigiane si chiedono ora “perché, nonostante le norme sul ruolo di controllore della Regione siano molto chiare, il Presidente e l’Assessore si sono categoricamente rifiutati di intervenire? Nel frattempo noi 250 lavoratori siamo a casa, le decine di migliaia di curandi (500.000 prestazioni sanitarie annue) e di turisti sono altrove e la programmazione della stagione 2022 è completamente bloccata senza che nessuno se ne preoccupi”, conclude il Comitato Lavoratori Terme Luigiane.

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