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Calcioscommesse, 17 fermi. Indagati dirigenti e calciatori dell’Eccellenza calabrese
 
																								
												
												
											La Polizia ha eseguito 17 arresti, tra carcere e domiciliari, emessi dal Gip di Catanzaro nell’ambito dell’operazione Dirty Soccer sul calcioscommesse.
CATANZARO – I provvedimenti riguardano persone già sottoposte a fermo il 19 maggio scorso. Il Gip ha così confermato il quadro che aveva portato la Dda catanzarese ad emettere i provvedimenti.I fermi avevano riguardano i presunti componenti di due distinte organizzazioni attive nelle combine di partite e di cui, secondo l’accusa, facevano parte, a vario titolo, dirigenti, allenatori e calciatori di Serie D e Lega Pro. Nell’inchiesta ci sono nuovi indagati, fra dirigenti e calciatori, del campionato di Eccellenza Calabria.
In carcere, rimangono Pietro Iannazzo, considerato esponente di spicco della cosca omonima di Lamezia Terme (Cz); Mario Moxedano presidente del Neapolis calcio; l’ex dg del Monza e direttore “di fatto” della Pro Patria Mauro Ulizio; Raffaele Pietanza, considerato uno degli “investitori” pugliesi della combine tra Pro Patria e Pavia e il presunto scommettitore albanese Edmond Nerjaku. Ai domiciliari invece, il direttore sportivo del Neapolis Antonio Ciccarrone, il sovrintendente di Polizia, originario di Cosenza ma in servizio a Ravenna, Alberto Scarna’; il calciatore Adolfo Gerolino; Vincenzo Melillo; l’imprenditore Fabio Di Lauro, Massimo Cenni, Felice Bellini, Pasquale Izzo, Vincenzo Nucifora. Obbligo di firma, invece, per Ala Timosenco e Erikson Aruci.
Il capo della mobile di Catanzaro: “Siamo nauseati”
Duro il commento di Rodolfo Ruperti che ha dichiarato “Siamo rimasti nauseati dal marciume che abbiamo trovato intorno al calcio”. Ruperti ha incontrato i giornalisti, insieme al procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, per illustrare l’operazione che stamani ha portato all’arresto di 17 delle persone già sottoposte a fermo il 19 maggio scorso.
“Al di là delle intercettazioni che hanno avuto rilievo penale – ha aggiunto Ruperti – in ogni telefonata che abbiamo ascoltato non si parlava d’altro che di gare truccate, tant’è che parte del nostro lavoro è stato assorbito per fare una scremature delle millanterie”. Il capo della squadra mobile catanzarese ha poi affermato che le indagini proseguono per la redazione di informative da inviare alla Dda su quelle gare che non sono confluite nel provvedimento di fermo. “il nostro intento è fare bene e presto – ha spiegato – perché, come ha detto anche il Capo dello Stato, serve rapidità e severità. Anche perché le federazioni devono provvedere a stilare i calendari per la prossima stagione. Un aspetto che non ci riguarda ma che potrà essere influenzato dalle nostre indagini”.
Nel corso della conferenza stampa è stato anche evidenziato che nell’inchiesta ci sono nuovi indagati in relazione alle partite del campionato di Eccellenza Calabria, Scalea-Castrovillari e Palmese-Paolana, entrambe del 29 marzo scorso, combinate, secondo l’accusa, per favorire la permanenza nello stesso campionato del Sambiase, formazione lametina.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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