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“Marino mi querela? Porta la scorta come testimone”. Occhiuto solidarizza con i medici

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“Marino mi querela? Porta la scorta come testimone”. Occhiuto solidarizza con i medici

Morra “leggo che lo avrei lasciato con dolori al petto! Marino mi ha salutato cordialmente” E Il sindaco di Cosenza “ho segnalato più volte la sua propensione ad utilizzare, a fini personali, il suo ruolo istituzionale”

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COSENZA – Una visita ispettiva prerogativa dei parlamentari o un blitz. È quella, comunque la si voglia chiamare, compiuta sabato scorso dal senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, nei locali del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza, la sua città, che ha scatenato una polemica politica, con esponenti di centrodestra e centrosinistra a chiederne le dimissioni. Morra, secondo quanto riferito da alcuni presenti negli uffici, avrebbe lamentato l’impossibilità di prenotare telefonicamente il vaccino per i suoceri ottuagenari e l’inefficienza nella campagna vaccinale.

Un incontro dai toni accesi durante il quale il parlamentare avrebbe etichettato come incapaci di gestire la campagna il direttore del dipartimento di prevenzione, Mario Marino, ed i suoi collaboratori nonostante lo stesso Marino abbia tentato di spiegare che per le vaccinazioni è partita la piattaforma informatica regionale, e il numero non è più attivo. Gli agenti della tutela di Morra hanno anche identificato due dei presenti, mentre Marino ha accusato un malore ed oggi ha presentato un certificato medico di 30 giorni. Una ricostruzione bollata coma “grottesca” da Morra che sulla presunta richiesta di vaccinare suoi parenti, è stato lapidario: “purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa, mentre mia suocera si è già vaccinata circa 15 giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio”. Morra ha quindi ricostruito quanto accaduto riferendo di essere andato negli uffici Asp per avere informazioni sulle modalità di prenotazione e di avere avuto il suggerimento dall’ “unico dipendente trovato”, di chiamare il numero del Cot, la centrale operativa territoriale dell’Asp. Durante l’attesa, durata “17 minuti e 11 secondi”, Morra ho deciso di andare al Cot.

“Non avendo trovato nessuno alla reception – ha aggiunto – sono arrivato al secondo piano dove ho trovato persone in un corridoio. Mi è stata indicata la stanza del dottor Marino e dopo avere bussato sono entrato ed ho iniziato a parlare con lui e con altre due persone che non conoscevo, il dottor Gaudio e un altro giovane medico. Ho telefonato al sottosegretario alla salute Sileri, al commissario alla sanità calabrese Longo e al commissario dell’Asp La Regina e li ho messi in contatto con Marino al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria”. L’identificazione dello stesso Marino e di un altro medico da parte degli agenti, poi, è la versione di Morra, è scaturito dal fatto che i due sanitari non indossavano la mascherina. Morra ha quindi riferito di avere salutato Marino dandosi il pugno, negando quanto riportato da organi di stampa che Marino sarebbe stato sdraiato sul divano. “Leggo che lo avrei lasciato con dolori al petto! Marino mi ha salutato cordialmente. Vedremo cosa testimonieranno gli agenti se dovremo andare davanti ad un giudice. Perché leggo che il dottor Marino sarebbe pronto a querelarmi. Me ne sarei andato avendo sbattuto la porta? Quando me ne stavo andando mi sono sentito chiamare dal dottor Marino. Mi sono fermato sulla porta ed ho atteso il dottor Marino che, con fare amicale, mi ha chiesto se potevo essere di nuovo contattato per dargli una mano qualora avesse avuto necessità del mio aiuto per cambiare qualcosa che non andava, per denunciare qualche distorsione che impediva alla macchina messa su dal dottor Marino di funzionare. Il sottoscritto, e ve lo giuro con il cuore in mano, ha risposto al dottor Marino: ‘guardi che li dove c’è una lesione di diritti, il sottoscritto ha l’obbligo di essere accanto a lei. Io rappresento lo Stato che deve tutelare tutti e soprattutto i più fragili. Quindi mi sono messo a sua disposizione”.

Un fuoco di fila trasversale è comunque partito contro  il senatore Morra. Matteo Salvini e Giorgia Meloni – sulla base delle notizie di stampa – ne hanno chiesto le immediate dimissioni. Stessa richiesta giunta da Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera, cosentino come Morra. Ettore Rosato, ha giocato sull’ironia: “Dal Parlamento che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno a ‘Lei non sa chi sono io!'”, mentre Franco Mirabelli, capogruppo Pd in antimafia, ha parlato di “abuso inaccettabile”. Al fianco di Morra si sono schierati i deputati della componente parlamentare l’Alternativa lamentando il silenzio dei 5 Stelle. Ma proprio da Giorgio Trizzino è giunto giunge un altro attacco: “nessuno ed ancor meno chi ricopre cariche pubbliche, può permettersi di usare nei confronti” dei medici “atteggiamenti intimidatori o arroganti”. A prendere le parti del presidente dell’Antimafia la senatrice sospesa del M5S e, condividendo su Facebook la spiegazione di Morra, afferma “non ho avuto alcun dubbio sulla correttezza di Nicola”.

Occhiuto “solidarietà ai medici e a Marino”

A solidarizzare con i medici è il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, non proprio un amico di Morra. “Esprimo solidarietà incondizionata e particolare vicinanza al dottor Mario Marino, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Igiene dell’ASP di Cosenza, e a tutti gli altri medici coinvolti, che, per quanto riferito da diversi articoli di stampa, anche di testate nazionali, sarebbero stati delegittimati nell’esercizio della loro preziosa azione di contrasto al Covid, dall’inattesa irruzione, risalente a sabato scorso, negli uffici della Centrale operativa dell’ASP di Cosenza, del Presidente della commissione parlamentare antimafia Morra. Sempre secondo le ricostruzioni giornalistiche, il Presidente della commissione parlamentare, avrebbe tenuto una condotta tutt’altro che irreprensibile mettendo in discussione il lavoro svolto dal Direttore Marino e dai suoi collaboratori in ordine alla somministrazione dei vaccini”.

“Se le notizie di stampa dovessero trovare conferma – sottolinea Occhiuto – ci troveremmo dinanzi ad un fatto molto grave. Ho segnalato più volte all’attenzione delle più alte cariche dello Stato la propensione del Presidente della commissione parlamentare antimafia ad utilizzare, a fini personali, il suo ruolo istituzionale. I medici dell’ASP e quelli ospedalieri rappresentano – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – l’avamposto della lotta al Covid e il fatto di essere impegnati, da oltre un anno, in prima linea, sotto costante pressione e senza risparmio di energie, dovrebbe suggerire a tutti, nessuno escluso, atteggiamenti improntati al massimo rispetto di chi, senza tregua, fa di tutto per salvare vite umane, per apprestare le cure necessarie ai malati di Covid e per garantire a tutti indistintamente la somministrazione dei vaccini. Ho appreso anche che il dottor Marino, durante l’inattesa irruzione di sabato, ha accusato un malore e che è stato costretto a prendersi 30 giorni di malattia. Noi siamo grati e non perdiamo occasione per ringraziare i medici e il personale sanitario impegnati nel contrasto al Covid, nelle Asp come negli Ospedali. Ma c’è chi, invece – ha concluso Occhiuto – non esita a delegittimare l’operato dei medici, oltre tutto – sembrerebbe – assecondando interessi personali e familiari. Auspico che il Presidente della Repubblica, che ho interessato più volte, faccia cessare al più presto questi soprusi e questi atteggiamenti di prevaricazione che sviliscono il senso dello Stato e delle istituzioni democratiche”.

 

 

 

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