Calabria
Spirlì “preoccupato per la variante”. E chiede un intervento straordinario al Governo
In questi giorni il presidente della Calabria si trova a Roma per chiedere supporto ai vertici romani: “nessun commissario riuscirà mai a risanare la sanità calabrese”
COSENZA – “Ora siamo in zona arancione, fino a ieri eravamo intorno ai 200 contagi, anche se la media si è un po’ alzata. Non credo che riusciremo a cambiare colore troppo presto e mi auguro che non sarà verso il rosso. Sono un po’ preoccupato perché la variante inglese è arrivata anche in Calabria“. Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il presidente ff della regione Calabria Nino Spirlì che questa mattina a Roma ha incontrato il commissario per l’emergenza Figliuolo e il Generale Battistini ed ha annunciato che a breve partiranno altri 5 mega centri vaccinali, che si sommano ai circa 100 già attivi.
I dati in Calabria negli ultimi giorni mostrano in peggioramento, soprattutto per quanto riguarda i ricoveri che continuano a salire senza sosta e sono tornati sopra quota 300 tra reparti covid e terapia intensive. Preoccupa la provincia di Cosenza, in particolare la zona della jonio, che continua a far registrare una maggiore incidenza dei casi. Oggi, con ordinanza sindacale, Crosia è stata dichiarata zona arancione scuro e va ad aggiungersi a Corigliano-Rossano. “La sanità calabrese – ha aggiunto Spirlì che nel pomeriggio ha incontrato al Viminale il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, il Sottosegretario Nicola Molteni- patisce una debolezza da oltre 20 anni, è commissariata da quasi 11. Prima ci sono stati dei veri e propri ladrocini da chissà quanti decenni. In questi giorni sono a Roma, e lo dico pubblicamente, per chiedere al governo la possibilità di coprire questa voragine con un intervento straordinario. E’ l’unica possibilità, altrimenti nessun commissario riuscirà mai a ricostruire”. Questo incide sull’aver fatto il 68% dei vaccini nella sua regione? gli è stato chiesto. “Incide tutto – ha risposto Spirlì – quando si parla di sanità: abbiamo un minor numero di personale, non avendo avuto assunzioni né turnover per anni”. In merito alla situazione nelle scuole, Spirlì ha detto che “anche quella è stata manovrata in maniera sbagliata, c’è la necessità di prevenire. Un mese e mezzo fa avevo proposto chiusura di due settimane, per iniziare la vaccinazione del personale scolastico e poi aprire man mano le scuole, fermo restando che ci sarebbe potuto scappare una terza settimana di Dad. Ora siamo con una mia ordinanza fermata dal Tar, per cui elementari e medie sono aperte, e il numero contagi aumentato in maniera esponenziale, mentre le superiori sono metà e metà. Fosse per me – ha concluso Spirlì – le chiuderei per altre due settimane per finire la vaccinazione che sta andando avanti“.
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